Megastore Aspiag, annullata la concessione

Kompatscher: «Commesse gravi violazioni». A gennaio l’udienza al Tar Andolfato: «Se i giudici ci daranno ragione non faremo sconti a nessuno»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La notizia era nell’aria da giorni, ma la delibera della giunta provinciale di ieri – con la quale è stata annullata la concessione edilizia per il megatore di via Buozzi (rilasciata dall’ex commissario straordinario Michele Penta) – apre un conflitto tra Provincia ed Aspiag con possibili richieste di risarcimento danni nell’ordine di decine di milioni di euro.

Per il governatore altoatesino Arno Kompatscher «i lavori già eseguiti in via Buozzi, sebbene sia stata montata una gru, sono minimi e pertanto l’eventuale danno arrecato ai privati non può essere elevato». Di tutt’altro avviso Diego Andolfato, direttore sviluppo della Despar, secondo il quale «sono già stati spesi parecchi milioni di euro e a testimoniarlo saranno le fatture presentate dalle aziende coinvolte nel maxi-cantiere. Gli scavi per le infrastrutture, che hanno visto tutti i bolzanini nelle scorse settimane, non sono certo stati di poco conto. Ma questo è solo un esempio».

Il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, almeno per ora, preferisce tenersi defilato. «Ne parleremo oggi in giunta, ma la nostra intenzione è di mantenere una posizione neutrale. Una richiesta di danni? La licenza è stata rilasciata da Penta e annullata dalla Provincia. Almeno direttamente non siamo coinvolti».

La delibera provinciale. La concessione edilizia rilasciata dal Comune di Bolzano ad Aspiag è stata dunque annullata. La giunta provinciale ha dato così seguito alla procedura avviata nello scorso mese di settembre. Il progetto dell’azienda era (o meglio è) quello di realizzare una grande struttura di vendita in via Buozzi eseguendo interventi di adeguamento degli edifici e modificando la destinazione d’uso in commercio al dettaglio. Sulla scorta del parere espresso all'unanimità dalla commissione natura, paesaggio e sviluppo del territorio, confermato dall'Avvocatura provinciale, la giunta altoatesina ha dunque annullato la concessione. «Il Comune di Bolzano - ha precisato il presidente Arno Kompatscher - non ha presentato alcuna controdeduzione, mentre il documento di Aspiag è stato depositato il 16 dicembre, oltre i termini di legge, fissati in 20 giorni. Ciononostante, la giunta provinciale ha comunque provveduto ad analizzare la replica, che presentava risposte non esaurienti e riguardava solo il 50 per cento dei rilievi emersi. Come ogni provvedimento amministrativo, anche questo annullamento può essere impugnato al Tar».

Secondo Kompatscher «non c’erano i presupposti per la concessione della variante, mancavano i presupposti urbanistici e anche la Scia (la segnalazione certificata di inizio di un'attività ndr) era viziata». Aspiag da parte sua attende la notifica del provvedimento, ma assicura «che si muoverà comunque sempre nell’ambito della legalità, come è avvenuto fino ad oggi. Certo, se dovessimo sospendere i lavori, come pare, se i giudici in un secondo tempo dovessero darci ragione non faremo sconti a nessuno». La Provincia, lo ricordiamo, si è mossa a seguito di un ricorso presentato dall’Unione commercio e dalla Podini Holding.

L’udienza al Tar. Del megastore di via Buozzi discuterà anche il Tar nella seduta dell’11 gennaio prossimo. In quest’ultimo caso a presentare ricorso contro Aspiag - e a chiedere la sospensione immediata dei lavori - erano stati la Podini Holding e il gruppo Tosolini. Si tratterà della discussione di merito.

Amort (Unione) primo antagonista di Aspiag. «Questo passo è solo la conseguenza dell’applicazione delle norme vigenti in ambito urbanistico, in particolare per quanto riguarda l’esercizio del commercio al dettaglio nelle zone produttive», afferma il presidente dell’Unione Walter Amort che definisce «sorprendente la concessione edilizia rilasciata dall’ex commissario Penta». L’impressione, peraltro, è che la partita non sia ancora chiusa.













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