Megastore Benko, via libera dei tecnici

La Conferenza dei servizi Comune-Provincia ha detto sì. C’è attesa per la decisione finale che spetta al commissario Penta


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Benko è nelle mani di Penta. «Ma non dovrebbe decidere lui», dicono, in stretta successione, Sel, Pentastellati e Verdi. «Deve semplicemente applicare la legge. E dunque decidere», replicano invece gran parte del Pd e il resto dell'arco consiliare. Perchè ora le notizie sono due. Una, scontata, è che è arrivato sul tavolo del commissario straordinario del Comune - Michele Penta - il dossier, naturalmente positivo, della Conferenza dei servizi. La quale ha concluso che, come il precedente progetto, anche questo è conforme ai parametri urbanistici e di legge. Dunque: "nulla osta". L'altra notizia, probabile, è che il commissario deciderà. «Lo dicono i suoi precedenti e il suo modus operandi», rivelano in Comune i funzionari che gli sono più vicini. Il perché è presto detto. In tutti, ma proprio tutti i contesti amministrativi in cui Penta si è trovato sul tavolo situazioni definite o "in corso d'opera", ha sempre agito nel senso di un loro perfezionamento normativo secondo i binari definiti dalle iniziali procedure d'ingaggio. Dall'ordinanza sui mendicanti (avviata da Spagnolli) alle tariffe Seab, alle operazioni urbanistiche in corso, il commissario ha mostrato di non voler lasciare le cose in sospeso. Ma valutato "l'interesse pubblico", ne ha tratto le conclusioni. Nel gergo prefettizio e dunque strettamente normativo, l'"interesse" non è un parametro politico. O ideologico. Lo è nel senso proprio, cioè economico e di legge: rispetto delle procedure, passaggi istituzionali, vantaggi espliciti a favore del Comune, pagamenti, accordi finanziari, bilanci. Nel caso Benko, ha due binari entro cui muoversi: la firma di Spagnolli e Kompatscher per la conclusione della procedura già apposta poche ore prima delle dimissioni del sindaco, e il parere positivo del funzionariato comunale e provinciale rappresentato dalla conferenza dei servizi. «Penta dovrà firmare», dice Chiara Pasquali. L'ex assessora fa una valutazione precisa: «Penta è un prefetto, dunque un funzionario dello Stato. Il suo faro, in ogni contesto, è la legge. Intorno a lui tutti i funzionari hanno dato parere favorevole rispetto alla procedura seguita e alla sostanza del progetto. Non vedo perché il commissario debba, e solo in questo caso, non fare il suo lavoro». In quest'ottica Penta ha tre strade davanti e tutte conducono ad una "azione". La prima è mettere la firma alla proposta di Pru (Piano di recupero urbano) di via Alto Adige, rivendicando il suo ruolo di sindaco ma non di consiglio comunale (la sua figura li comprende entrambi) consegnando così alla prossima assemblea municipale, dopo le elezioni, la decisione definitiva. La seconda è mettere la firma come sindaco supplente ma anche come consiglio comunale perfezionando la delibera. La terza è indire un referendum. «Ma sarebbe una sciagura», commenta Sandro Repetto. L'esponente Pd fa un semplice calcolo: «Sommando il referendum già fissato sull'aeroporto, le elezioni comunali quasi in contemporanea e i referendum nazionali in dirittura d'arrivo, un altro referendum su Benko produrrebbe un ingorgo elettorale mostruoso». Ecco perché sta prendendo corpo la seconda ipotesi. Quella cioè che vedrebbe Penta rivendicare il suo ruolo supplente di sindaco e di consiglio. E per una ragione anche "politica". La procedura conclusiva del Pru prevede infatti il sì del Comune (sindaco e consiglio) ma anche della Provincia. Dando l'assenso definitivo del muncipio, in sostanza, il commissario prenderebbe una decisione amministrativa, ma lascerebbe nelle mani di Kompatscher e della giunta provinciale quella politica. Essendo, tra l'altro, la giunta provinciale l'unico organo operativo con piena legittimazione politica a differenza di quelli comunali. La Provincia, a questo punto, potrebbe firmare o nicchiare. E farlo fino al punto di attendere il parere delle forze politiche così come emergeranno dalle prossime elezioni. Tenendo conto, nel caso, dei nuovi equilibri di forze scaturiti dal voto. In ogni caso, Benko sarà al centro dei pensieri del commissario subito, al rientro dalle ferie, previsto per il 7 gennaio.













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