Megastore, nel Pd e nella Svp crescono i no

Nuova riunione del gruppo degli otto, ma il tycoon insiste: «Se mi bloccate, milioni di danni»


di Alessio Pompanin


BOLZANO. Spagnolli ha chiesto 24 ore. Una pausa. Di Benko, del nodo che sta schiacciando le trattative su un sì o su un no che oggi restano così come sono, senza un ni, si parlerà oggi. La commissione degli otto ieri ci è girata solo intorno. Spagnolli ha chiesto una pausa perché è stretto da due lettere. Una è quella che attende dai suoi uffici legali: un parere giuridico sulla possibilità di poter rinviare la discussione in Comune sulla riqualificazione di via Perathoner di almeno due mesi per poter approntare un referendum. La seconda è quella di Benko stesso. Una delle tante arrivate in questi mesi in Comune e che non fanno altro che ricordare come la legge preveda delle scadenze. E delle risposte alla scadenza. In questo caso ci sarebbero, secondo la lettera a firma Heinz Peter Hager, due settimane di tempo perchè il municipio decida di che morte vuol morire. O si conclude la trattativa oppure no e allora, largo alle richieste di risarcimento. Giorno indicato: il 25 giugno. A ognuno il suo lavoro. Ma quello della politica non è solo quello legato ai pareri giuridici. È ciò che ha ribadito ieri Guido Margheri alla conclusione dei lavori della commissione ristretta: «Il sindaco e il Pd devono prima o poi rispondere nel merito, lasciando stare i cavilli. Su Benko sono sulle posizioni ribadite e scritte nel patto di coalizione a due Pd-Svp in cui si dice che la procedura va conclusa oppure hanno cambiato idea?». Ma non è così semplice. Carlo Costa intervenuto ieri ribadisce: «Non possiamo bloccarci su Benko, come su altri singoli punti del possibile programma. Dobbiamo tutti renderci conto che si sta costruendo il governo di una città e che è questa l'occasione per costruirlo a guida di una coalizione di centrosinistra». La sensazione è che il coltello benkiano infilato dai rossoverdi nella commissione trilaterale stia muovendo le acque. Nel Pd c'è chi si chiede «se è il caso di impiccarci per Benko». Ieri sera nel suo diario di bordo su Facebook, Spagnolli la spiegava così: «In attesa dei pareri giuridici sul progetto Benko abbiamo proseguito l'esame delle proposte programmatiche relative alla pianificazione del territorio. Si è ragionato sulle questioni di fondo, come il rapporto Masterplan - PUC: una riflessione condivisa è che la normativa provinciale va migliorata con particolare riferimento alle aree ad alta densità urbana, e che l'Urbanistica deve avere regole trasparenti per evitare che ci siano dubbi di interesse privato. Direi che siamo abbastanza d'accordo su tutto, a parte l'Articolo 55 quinquies». La partita quindi è aperta. Anche perché pure la Svp vede Dieter Steger più vicino alle posizioni del commercio bolzanino e Ladinser senza "preclusioni ideologiche nei confronti di nessun possibile partner". E anche i rossoverdi sono articolati. Ieri, in commissione "trilaterale" Steger ha chiesto loro (Margheri, Gallo e Stefanelli): "Perché voi siete in tre?" E loro: "Perché abbiamo tre anime". Oggi si ricomincia. (p.ca.)













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