Memc, Kompatscher cerca aiuti a Roma

Il presidente ha chiesto al sottosegretario allo sviluppo di prolungare la cassa integrazione. Oggi vertice dei lavoratori



Il presidente provinciale, Arno Kompatscher, l'aveva promesso nell'incontro, recente, con la rsu della ex Memc e i sindacati territoriali: a Roma, dopo il colloquio con Matteo Renzi, avrebbe fatto il possibile per incontrare il sottosegretario al Ministero dello sviluppo sociale, per affrontare i problemi sorti dopo l'annuncio di chiusura del reparto policristallo con perdita di lavoro per 235 lavoratori.

Ha mantenuto la parola: l'altra sera ha avuto un colloquio con Claudio De Vincenti al quale ha chiesto di fare il possibile per ottenere dal Ministero il via libera al prolungamento della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori della SunEdison (ex Memc).

Il presidente Kompatscher e l'assessore Martha Stocker avevano concordato sull'obiettivo nell'immediato: la necessità di un impegno prioritario affinchè Roma garantisca la cassa integrazione straordinaria per gli oltre 200 dipendenti considerati in esubero.

Kompatscher ha approfittato della trasferta a Roma per ottenere anche un incontro con il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, che ha seguito la questione con grande attenzione, per oltre 20 mesi, anche in relazione all'accordo sulla fornitura di energia.

«Ho aggiornato il sottosegretario sulla situazione occupazionale all'ex Memc e ribadito che ora la priorità consiste nell'ottenere dal Ministero competente, il prima possibile, l'autorizzazione al prolungamento fino a novembre della cassa integrazione straordinaria», ha commentato il presidente provinciale.

De Vincenti ha assicurato che tempestivamente si metterà in contatto con il Ministero del lavoro per avviare i passi necessari. La risposta è attesa nei prossimi giorni e probabilmente arriverà prima del 27 febbraio quando, a Roma al Ministero, è previsto l'incontro con i sindacati che puntano ovviamente allo stesso obiettivo.

L'importanza di questo intervento è stata ribadita, ieri, anche dall'assessore provinciale al lavoro Martha Stocker: «Tale misura metterebbe la Provincia nelle condizioni di programmare attività di formazione e riqualificazione con un'ottica di medio - lungo periodo, tarate sulle competenze dei singoli lavoratori».

Lavoratori che oggi, dalle 15 alle 17 nella sala mensa della fabbrica di Sinigo, si riuniscono in assemblea per decidere come e se programmare altre azioni di lotta. Fra le proposte emerse nella manifestazione di protesta davanti allo stabilimento, c'è anche quella dell'occupazione della fabbrica.

Domani altro vertice fra direzione aziendale e sindacati per entrare nel merito delle varie posizioni lavorative: l'azienda, l'altro giorno, ha annunciato che potrebbe ridursi di 20 unità il numero dei dipendenti destinati alla mobilità. Venti dei 235 potrebbero essere trasferiti in un altro reparto mentre per altri 35 l'attività lavorativa è garantita per un altro anno.

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