Mendola, la torre occasione persa

La struttura panoramica sul Penegal, dell’altoatesino Karbon, rimane chiusa



PASSO MENDOLA. Da anni (almeno quattro) è interdetta al pubblico la torre del Penegal, uno dei belvederi un tempo più noti delle Alpi, dal quale a 360 gradi si gode un panorama che spazia dalle Dolomiti all'Ortles e al Brenta. Un segnale di divieto e due catene (facilmente scavalcabili...) impediscono di salire sulla torre di acciaio, alta 24 metri e costruita nel lontano 1908 con lo scopo (si scrisse allora) di attirare sulla vetta un numero ancora maggiore di visitatori. La torre, anima di acciaio e gradini di legno, è posizionata sulla vetta del Penegal e appartiene all'omonimo Hotel di proprietà dell'imprenditore altoatesino Norbert Karbon.

«La torre è chiusa perché non in regola con le norme sulla sicurezza. Per sistemarla servono dai 60 ai 70.000 euro, una somma per me improponibile in questo momento», afferma Karbon. La soluzione poteva essere un contributo della Provincia di Trento, ma questa strada è stata stoppata dal dirigente del servizio beni storici del Trentino, Sandro Flaim, che ha non ha riconosciuto alla torre ultracentenaria il requisito di bene storico anche se di proprietà privata.

«Allora la torre può restare lì chiusa, tanto non crolla perché la struttura in acciaio è perfetta e da rivedere sono i parapetti, da alzare per rispettare norme sulla sicurezza che nel 1908 non esistevano», afferma Karbon. Una risposta che lascia intravvedere delusione per il mancato interessamento da parte dell'ApT e del comune coinvolto (la cima del Penegal catastalmente fa capo a Sarnonico) per una possibile attrattiva turistica.

Chi non ci sta a lasciare nell'oblio la torre del Penegal sono alcuni albergatori dell'Alta valle di Non.

«Mandiamo i nostri ospiti sul Penegal perché, come scrivono le guide turistiche, è uno dei punti panoramici più belli delle Alpi. Tornano in albergo entusiasti della veduta ma delusi per la chiusura della torre», afferma Claudio Battisti, titolare dell'Hotel Stella delle Alpi di Ronzone. «Che questo degrado continui nell'indifferenza generale è insopportabile».

La speranza è legata a un sopralluogo dell'assessore trentino al turismo e agricoltura, Tiziano Mellarini, che gli albergatori hanno invitato a salire sul Penegal.

«Una possibile soluzione potrebbe venire proprio dall'integrazione agricoltura - turismo perché il Pengal ha anche una lunga storia per le malghe e la zootecnica di montagna», annota Karbon a cui in Provincia a Trento hanno suggerito di percorrere, per la torre da mettere a norma, la strada “agricola”.(g.e.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità