Mensa anziani, «dateci un’altra sede» 

Il presidente della Clab, Iurlaro: «Dobbiamo garantire almeno 90 pasti al giorno, la nostra coop dà lavoro a 40 dipendenti»


di Davide Pasquali


BOLZANO. La preoccupazione è palpapile, perché soltanto ieri, a fine agosto e quindi in periodo non al top negli accessi, alla mensa Clab di via Perathoner hanno pranzato 87 anziani, senza contare i profughi. Perché al massimo a primavera 2019 la mensa verrà abbattuta per lasciare spazio al progetto per il centro commerciale di Benko. E ancora non si sa se e dove ci si potrà trasferire. La cooperativa sociale Clab, nata come vecchia mensa dell’ospedale, che poi aveva espanso l’attività ai pasti ai domicilio per gli anziani, ha negli anni avuto sempre più successo, tanto che oggi, anche grazie alla presa in carico dei profughi, arriva a servire, in via Perathoner e altre sedi, circa 1300 pasti al giorno. Si sono messi pasti a disposizione della Caritas, della Protezione civile, si sono avviati progetti con i disabili per tentare di inserirli nel mondo del lavoro. La Clab è attivissima e, dopo il recente cambio di direzione, è passata da 8 a 40 dipendenti di ben 23 nazionalità diverse. Per la Croce bianca fino a pochi mesi fa si servivano i profughi dell’ex Alimarkeet, poi, col cambio di gestione, passata ora alla Croce rossa, la Clab non è più stata coinvolta. I profughi sono inoltre in diminuzione in assoluto. «Per riuscire a parare il colpo, la mensa anziani di via Perathoner è fondamentale per far quadrare i conti», come spiega il presidente della coop sociale, Francesco Iurlaro. Ora, visto che si può contare su alcuni cuochi di vaglia diplomati alla Ritz di Merano, si vorrebbero prendere in gestione due ristoranti cittadini. «Non certo per guadagnare, non è quella la nostra mission, bensì per poter finanziare con quegli incassi le nostre attività sociali». Perché di attività sociali, a tutti gli effetti, si tratta. Basta farsi un giro a ora di pranzo, anzi un bel po’ prima, per comprendere cosa significhi la mensa. Gli anziani cominciano ad arrivare verso le 10 e 30; entrano, leggono il giornale, chiacchierano, giocano a carte, cercano il fresco in estate, il calduccio in inverno, guardano la tv in una saletta dedicata. Ora pare che il municipio si stia interessando per trovare un’altra sede, che dovrebbe essere necessariamente in zona, perché serve soprattutto gli anziani di Centro e Piani, dato che c’è in piedi una convenzione col distretto rionale dell’Assb. Un abboccamento, molto cordiale, c’è stato con il braccio destro di Benko, il commercialista Hager, ma per ora siamo soltanto ai buoni intenti. Le chiacchiere? Dicono container nel parco, una sede in via Garibaldi all’ex Beate Uhse, chissà. «Ma non lasciateci in mezzo a una strada», chiedono gli anziani a pranzo in via Perathoner.













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