Merano, Burgraviato e Venosta alleati per i fondi ai Comuni

Una lettera già inviata a Schatzer, presidente del Consorzio L’assessore Zaccaria: le nostre entrate devono essere sicure


di Simone Facchini


MERANO. Alleanza Burgraviato-Venosta sul fronte della finanza locale, ovvero gli stanziamenti annuali della Provincia ai Comuni per il finanziamento delle attività ordinarie - dai dipendenti alle rette delle case di riposo, dai contributi alle associazioni al rimborso dei mutui. La suddivisione della torta provinciale da 166 milioni presenta vari interrogativi, non ultimo il fatto che, fra le cifre destinate alle municipalità sulla linea tra Merano e Resia circolate tra i corridoi nei giorni scorsi e i numeri apparsi ieri, vi siano delle differenze notevoli che rimangono al momento da decifrare. Intanto, con Merano in testa, una ventina di Comuni ha serrato le file e nel corso di una riunione convocata dal presidente del Burgraviato Luis Kröll ha steso una lettera, spedita l'altro giorno ad Andreas Schatzer. Al presidente del Consorzio dei comuni, la missiva esprime forti perplessità sul nuovo modello di contribuzione. «Sono stato colto di sorpresa nel verificare le cifre pubblicate oggi (ieri per chi legge) dal vostro quotidiano», afferma Nerio Zaccaria, assessore al bilancio del Comune di Merano, città alla quale secondo le tabelle spetteranno 12 milioni di euro. "Qualche giorno fa avevo lasciato il tavolo della trattativa con una perdita di oltre un milione rispetto al 2014, ovvero più di due milioni rispetto all'anno scorso. Ma alcune proiezioni si spingevano addirittura oltre con un ulteriore milione di mancate entrate. Ora leggo che Merano andrebbe a guadagnare sul 2014 circa 100 mila euro. So che il sindaco Rösch ha partecipato all'assemblea dei sindaci e mi confronterò con lui per capire questo repentino cambiamento di rotta».

Rimane il fatto che la lettera a Schatzer è partita e, al di là delle cifre, il disaccordo sui criteri che regolano il modello restano validi: «Esatto. Confermo i nostri dubbi, condivisi da molti altri Comuni. Riteniamo che i parametri più corretti per un'equa distribuzione siano quelli contenuti nello studio Eurac, purtroppo mai applicato, immaginando allo stesso tempo un fondo di solidarietà per le Municipalità più piccole. Sono comunque consapevole che ormai i tempi per preparare i bilanci di previsione 2016 sono strettissimi e che ormai è impensabile cambiare queste scelte. Confido però che le ripetute osservazioni presentate nel corso delle diverse riunioni possano trovare risposta attraverso un nuovo tavolo di confronto per realizzare un modello di finanziamento diverso da questo».

Impietoso, fra l'altro, il confronto con Bolzano che guadagnerebbe ben 4,3 milioni rispetto al 2014. "Con Bolzano, all'inizio avevamo una linea comune nel difendere la centralità delle nostre città rispetto al circondario: sia il capoluogo sia noi forniamo servizi sovramunicipali dei quali fruiscono le località dei dintorni. Pare invece che ora questa natura di centralità venga riconosciuta solo a Bolzano". C'è tuttavia un'altra questione bollente in ballo. «Un altro dramma contabile - prosegue Zaccaria - emerge sul sistema di finanziamento legato agli investimenti. La Provincia ha deciso di eliminare il fondo di rotazione garantendo una cifra a fondo perduto a ogni Comune sulla media degli investimenti degli ultimi vent'anni. Questo sistema premia chi ha fatto investimenti e penalizza chi li aveva progettati nei prossimi anni, e fra questi il Comune di Merano. Dovremo ora capire se per i progetti già avviati, per esempio la scuola di Sinigo, operazione da 11 milioni di euro complessivi, la Provincia ci riconoscerà comunque una copertura o meno. Stesso discorso vale per altri progetti in rampa di lancio».

Cosa succederebbe se questo contributo della Provincia venisse improvvisamente a mancare? «Semplice, ma allo stesso tempo complicato: dovremmo rivedere il programma di investimenti e le relative priorità. Spesso ci viene rinfacciato che comunque Merano può contare sugli utili di Azienda energetica: ma vorrei spiegare che si tratta di denaro che non si può programmare con certezza. Aew s'inserisce in un contesto di libero mercato nel quale le certezze non esistono. Devo riconoscere che negli ultimi anni le cose sono andate molto bene, ma non possiamo costruire i nostri bilanci futuri su entrate non prevedibili con una certa sicurezza».













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