Merano, i Verdi: «Licenza Rem-Tec da sospendere»

Lo stabilimento ha la concessione per trattare rifiuti, ma non pericolosi


Orfeo Donatini


MERANO. La questione dello stabilimento Rem-Tec di Sinigo, che dovrebbe avviare la propria attività di riciclaggio di rifiuti pericolosi, è all'attenzione del consiglio comunale dove ieri i Verdi hanno chiesto che "venga sospesa la validità della licenza edilizia concessa dal sindaco".  La questione si presenta assai complessa anche sotto il profilo delle procedure burocratiche seguite sia a livello comunale che provinciale. Ieri all'ordine del giorno - ma il punto verrà esaminato solo nel corso della prossima riunione del consiglio, poiché gran parte della serata è stata occupata dalla discussione sulla permuta fra Comune ed Ae dei terreni all'ex Bosin - c'era un piccolo scambio di aree fra Comune ed Erdbau (azionista anche della Rem-Tec) per consentire la realizzazione di un nuovo e più sicuro accesso su via Nazionale alle due aziende. E proprio in previsione di questa discussione i Verdi, con la capogruppo Cristina Kury, hanno presentato un ordine del giorno con il quale chiedono che il consiglio "solleciti la giunta, in sede di autotutela, a sospendere l'efficacia della concessione edilizia rilasciata alla Rem-Tec di Sinigo, poiché il sindaco, al momento della firma, non sarebbe stato a conoscenza che si sarebbe trattato di un'attività produttiva di riciclaggio di rifiuti pericolosi, ma solo di trattamento e stoccaggio di semplici rifiuti".  E non si tratterebbe di una mera diversità di interpretazione della norma quanto di una seria discrepanza fra il "Sia", ovvero lo studio di impatto ambientale valutato dal Comune, e il ben più corposo contenuto della "Via", ovvero della valutazione di impatto ambientale con l'intervento anche dell'Appa, l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente che avrebbe svelato la vera natura della nuova azienda di Sinigo. Come detto però la discussione in aula ieri è stata catalizzata dalle divergenze fra la giunta e il gruppo del Pdl sulla congruità dei valori di permuta fra i terreni del Comune e di Ae all'ex Bosin dove quest'ultima intende realizzare quattro cisterne di compensazione per il teleriscaldamento. Alla fine la maggioranza, con l'assessore Nerio Zaccaria in testa, ha deciso di procedere anche se ha accolto la richiesta della capogruppo Claudia Benedetti del Pdl di far valutare le varie stime sui beni oggetti dello scambio anche dall'ufficio stime della Provincia. Per l'insediamento di Sinigo dunque ancora tempi lunghi, mentre cresce la preoccupazione fra i cittadini che ormai vedono avvicinarsi l'avvio dell'attività produttiva della Rem-Tec e con esso l'inutilità di qualsiasi azione di tutela da parte del Comune destinata ad arrivare "fuori tempo massimo".

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