Merano: rumore, no alle barriere a Sinigo

La Provincia boccia la richiesta avanzata dai residenti di via Fermi



MERANO. Le case di via Fermi a Sinigo affacciate sul corridoio viario MeBo - superstrada più rotaie - si terranno i loro decibel, dal primo all'ultimo. La Provincia ha infatti respinto la richiesta di installare barriere acustiche in grado di proteggere dall'inquinamento acustico di treni e autoveicoli.  Parere negativo da parte dei tecnici provinciali basato sulla mappatura derivante dalle misurazioni effettuate negli anni scorsi sul livello sonoro degli assi viari principali e secondo la quale i parametri stabiliti dalla legge vigente sarebbero pienamente rispettati.  È un malumore di vecchia data, quello degli abitanti della zona di via Fermi, ed in particolare delle famiglie residenti nei condomini che si affacciano direttamente sulla strada ferrata (e che da questa sono separati solo dalla pista ciclabile). Già un paio d'anni fa le proteste avevano spinto l'allora assessore al decentramento, l'ex vicesindaco Diego Cavagna, a sollecitare ufficialmente un intervento da parte dell'Ufficio aria e rumore della Provincia. Sollecitazione che, a quanto mare, non è mai arrivata sulla scrivania del destinatario, al punto che di fronte all'immobilismo provinciale, il nuovo responsabile del decentramento, l'assessore Carmelo Genovese, sollecitato dai diretti interessati, è ritornato sull'argomento con una nuova comunicazione.  Nella lettera di risposta giunta in questi giorni all'amministrazione comunale - che invitava chi di dovere ad attingere in particolare al fondo di 9 milioni di euro destinato proprio alla realizzazione di barriere antirumore lungo le linee ferroviarie - l'Ufficio aria e rumore della Provincia giustifica il mancato accoglimento delle istanze basandosi proprio sulla «mappatura acustica dell'asse stradale MeBo già realizzata e grazie alla quale è oggi possibile determinare il livello sonoro per ogni ricettore che si trova in prossimità di un asse viario principale». In virtù del piano d'azione consegnato al Ministero nell'ottobre 2008, per la zona non è prevista alcuna installazione che attenui i decibel.  Gli interventi di risanamento - viene spiegato - vengono effettuati in via prioritaria per le zone destinate all'edilizia residenziale o al verde agricolo, all'interno della fascia più vicina all'infrastruttura, ovvero entro i 100 metri. I caseggiati di via Fermi rientrano invece nella fascia successiva, tra i 100 e i 250 metri di distanza dalla strada, e ad ogni modo secondo la mappatura anche negli stabili più esposti i limiti vengono rispettati.  Niente da fare anche se ad essere chiamato in causa è il passaggio dei vagoni ferroviari. Esiste, questo è vero, un fondo di 9 milioni di euro disponibile per realizzare barriere antirumore. Peccato che sia riservato agli assi ferroviari principali, quelle infrastrutture sulle quali transitano ogni anno più di 30 mila treni: quota non raggiunta, l'obiettivo delle barriere antirumore nemmeno.  «Ma non ci fermeremo qui - replica l'assessore genovese - quello del disturbo determinato dal transito dei treni a ridosso dei condomini della zona di via Fermi a Sinigo è un problema reale che va risolto».  «L'amministrazione terrà ben presente questi disagi in occasione dei prossimi confronti con le autorità provinciali - aggiunge Genovese - la trattativa sullo scalo ferroviario di Sinigo ci darà la possibilità di ritornare sull'argomento».

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