Merano, una nuova mensa scolastica per far fronte alla settimana corta

La struttura sarà pronta per il prossimo autunno e potrà ospitare 170 studenti suddivisi in due turni



MERANO. Rimangono ancora dei tasselli da sistemare, ma con l’assegnazione dei lavori per la nuova mensa in viia Matteotti va rasserenandosi l’orizzonte dei refettori scolastici cittadini.La carenza di spazi – che in vero in vari casi non riguarda soltanto le mense ma anche altri spazi didattici - era emersa con forza sull’onda dell’introduzione della settimana corta da parte della Provincia, vale a dire il nuovo calendario scolastico spalmato su cinque giorni settimanali di lezione da lunedì a venerdì anziché su sei.

La decisione della Provincia aveva trovato non pochi nemici, e Merano si era da subito distinta nelle contestazioni. Sfociate, fra l’altro, in un ricorso al tribunale amministrativo su iniziativa di un gruppo di genitori in difesa dell’autonomia scolastica. La Provincia ha concesso delle deroghe permettendo ad alcuni istituti di seguire il vecchio modello di calendario su sei giorni, e al momento la situazione è di tregua.

Ma la sensazione è che ci saranno altro battaglie. Effetto primario della settimana corta, naturalmente, è quello di aumentare i rientri pomeridiani a scuola. Ne consegue una maggiore pressione sulle mense scolastiche. "Nonostante alcune scuole abbiano ottenuto la deroga per rimanere su sei giorni di lezione settimanale, le frequenze alle mense è cresciuta in una misura del 10 per cento circa", conferma il vicesindaco Giorgio Balzarini.

Gli spazi per il consumo dei pasti in via Matteotti, di fianco alla sede dell’ex municipio di Maia Bassa, potrà fungere da parziale valvola di sfogo. I lavori sono stati assegnati dal Comune – proprietario dei locali - all'impresa Nerobutto di Grigno (in provincia di Trento), che ha vinto la gara d’appalto presentando un'offerta di 265.737 euro che corrisponde a un ribasso del 21,99 % rispetto al prezzo della base d'asta. Alla gara avevano partecipato cinque imprese.

La superficie consentirà di ospitare 170 bambini e ragazzi suddivisi in due turni. Nel frattempo è già stato indetto il bando per la fornitura degli arredi, a un prezzo base di poco meno di 67 mila euro. Nei locali non sono previste le cucine, i pasti verranno confezionati esternamente, e il cantiere dovrà tenere conto del fatto che l’edificio è sottoposto alla tutela delle belle arti.

"Il refettorio – continua Balzarini – sarà pronto entro l’autunno, contiamo di averlo a disposizione con l’inizio del prossimo anno scolastico, ed è rivolto agli studenti delle vicine scuole medie Negrelli ed elementari Erckert di via Roma che attualmente si rivolgono alla mensa di via Toti". Una bella differenza di distanza, insomma. S’era anche configurata la possibilità di inserire nel servizio le elementari Pascoli di via Vigneti, "ma in questo caso stiamo anche valutando l’allestimento di spazi appositi direttamente all’interno dell’istituto".

Altra situazione problematica in fatto di mense rimane quella delle medie Segantini e delle elementari da Vinci: attualmente gli studenti vanno a scuola da lunedì a sabato, l’anno prossimo chissà se ci sarà una proroga della deroga alla settimana corta. La soluzione ipotizzata dal vicesindaco prende forma nel circolo unificato di via Mainardo, attaccato ad ambedue le scuole: l’amministrazione ha già preso i primi contatti con la gestione. Logisticamente potrebbe funzionare, ma ci sono alcuni ostacoli non ultimo quello del riscaldamento: i locali del circolo sono ampi, mitigare la temperatura d’inverno è costoso e la faccenda rischia di assumere risvolti antieconomici.

Altro capitolo riguarda il progetto di nuova mensa allo school village di via Wolf dove responsabile è la Provincia, anche se il Comune avrà voce nella commissione per l’appalto.

Sul bilancio del Comune, il servizio di refezione per studenti ha gravato nel 2012 per 1.266.737 euro, sostanzialmente in linea con l’anno precedente ma in crescita di 100 mila euro rispetto al 2010. Il resto del denaro che serve a preparare i pasti e mantenere le strutture viene coperto dagli utenti (nel 2012 417.596 euro di entrate dalle tariffe) e da un contributo provinciale (sempre nel 2012, 213.763 euro).













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