Mercatino a Merano: commercianti sotto inchiesta

Procura in Comune per acquisire la documentazione di Kaufleute Aktiv


Giorgio Pasetto


MERANO. Kaufleute Aktiv sotto inchiesta. La documentazione depositata in Comune inerente l'organizzazione del Mercatino di Natale è stata acquisita dalla Procura che ora indaga su eventuali illeciti. L'intervento è di due settimane fa, ma solo ieri si è avuta la conferma dal pm Igor Secco. La corposa documentazione è dunque stata trasferita da via Portici a Piazza del tribunale, a Bolzano. Si tratta di bilanci e pezze d'appoggio presentate nel corso degli anni dall'associazione dei commercianti del centro storico Kaufleute Aktiv come allegati alle richieste di contributo che annualmente sono state presentate per l'organizzazione del Mercatino di Natale. Manifestazione per la quale l'amministrazione comunale meranese negli ultimi sei anni ha concesso 430 mila euro a copertura dei dichiarati deficit di bilancio. L'intervento della polizia giudiziaria è avvenuto un paio di settimane fa, ma soltanto ieri se ne è avuta notizia e conferma da parte del pm Igor Secco, il magistrato che coordina l'inchiesta. Non può passare inosservata una particolare coincidenza, ovvero che l'intervento della magistratura si è concretizzato nel momento in cui è scoppiato l'affare Sigmund che, non dimentichiamolo, fino ad un paio di anni fa era il factotum di Avvento a Merano. E ad inguaiare presidente e consiglio direttivo, in questi giorni, sembra essere proprio lo stesso Sigmund che, dal carcere di Praga dove si trova rinchiuso con l'accusa di abuso su minori, ha fatto pervenire un corposo memoriale alla "Sudtiroler Tageszeitung". L'associazione dei commercianti del centro storico - scrive in sostanza Sigmund che dichiara di poter dimostrare in ogni momento le sue affermazioni con carte alla mano - avrebbe chiesto contributi pubblici nonostante il bilancio del mercatino di natale fosse abbondantemente in utile, al punto che nel 2006, a conti fatti, sarebbero addirittura avanzati 160 mila euro. Sigmund spiega anche quale sarebbe stato l'artificio contabile per annullare, almeno in parte, il grosso utile al fine di poter attingere ancora alle casse comunali: distribuire ufficialmente cospicui rimborsi spese ai membri del consiglio direttivo: 10 mila euro più iva a testa. Ricordiamo che l'esecutivo di Kaufleute Aktiv è composto dal presidente Michl Frasnelli, dal suo vice Peter Wenter, e dai consiglieri Rainer Schölzhorn (ex presidente dell'Azienda di soggiorno), Heidi Siebenförcher (assessore comunale), Martin Götsch (ex consigliere comunale Svp) ed Enzo Longhi. In particolare - sempre secondo Sigmund - cinque membri del direttivo si sarebbero fatti carico in fattura anche della quota della Siebenförcher, che come assessore non avrebbe potuto attingere alla cassa dell'associazione finanziata con denaro pubblico, salvo poi girarle l'importo in nero. I diretti interessati in parte dichiarano di non ricordare, gli altri minimizzano. Va detto, comunque, che si tratta di accuse scritte a mano su fogli usciti rocambolescamente dal carcere di Praga, e che tutto è da dimostrare. In Comune, nel frattempo, si attende che la giustizia faccia il suo corso. «Come nel caso di Jungle - commenta il sindaco Günther Januth senza scomporsi - dobbiamo attendere che quelle dichiarazioni vengano accertate. Noi per parte nostra abbiamo già messo a disposizione dell'autorità giudiziaria tutta la documentazione in nostro possesso. Fare commenti in questo caso è alquanto prematuro e del tutto inutile. Si trattarebbe solo di dare fiato a speculazioni politiche».

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