Mercatino, affari d’oro grazie al prolungamento

Ticket raddoppiati da Ötzi, ristoranti e hotel hanno incassato fino al 20% in più. I pernottamenti sono cresciuti del 10%


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Anche i più scettici, e all'epoca erano davvero in tanti (compresa parte della giunta), a questo punto dovranno probabilmente ricredersi. Il prolungamento del mercatino di Natale di Bolzano, dal 25 dicembre al 6 gennaio, ha garantito al capoluogo incassi eccezionali, ben oltre le aspettative. Difficile, a questo punto, anche solo pensare di fare marcia indietro nel 2014.

Le cifre. Sono almeno cinque i dati clamorosi, forniti dalla direttrice dell'Azienda di soggiorno Roberta Agosti nell'ambito di una relazione ai componenti della commissione comunale attività economiche: il museo di Ötzi nel periodo del prolungamento ha raddoppiato le visite passando dai 4.700 ticket del 2012 ai 10.200 del 2013; la permanenza media degli ospiti che hanno soggiornato a Bolzano è passata da 1,8 giorni a 2,1, segno che ormai le famiglie sono rimaste almeno un weekend intero con tutto ciò che ne consegue per l'indotto; i pernottamenti, in città, sono aumentati del 10 per cento; i ristoranti hanno dichiarato di aver guadagnato addirittura il 20 per cento in più dell'anno prima e gli alberghi il 10 per cento.

Le valutazioni. La prima riflessione da fare è che gli ospiti di questo periodo dell'anno, solitamente confinati sulle piste da sci e nelle altre cittadine altoatesine che le bancarelle del mercatino le smontano da sempre solamente dopo l'Epifania, hanno più denaro da spendere e danno pertanto una spinta in più a tutto l'indotto.

Il secondo aspetto, tutt’altro che trascurabile, è che restano di più. «Non abbiamo ancora fatto un bilancio preciso sul numero di ospiti, anche perché in questo caso non ci sono pullman da contare come nei primi weekend di dicembre, ma di sicuro il prolungamento del mercatino ha assicurato una grande spinta a tutta l’economia locale. Standisti, albergatori e ristoratori si sono dichiarati estremamente soddisfatti».

Le controindicazioni. Ma nemmeno quella parte di bolzanini che il «Mercatino di Natale»non lo ama e non l’ha mai amato - soprattutto a causa della città presa d'assalto e del traffico in centro storico - ha protestato. Nel cuore della città non c'era confusione: l'unico problema, forse, è stato quello di non riuscire a trovare per un paio di settimane un tavolo ai ristoranti senza prima prenotare. Di questi tempi, con la crisi che morde ancora, sarebbe davvero miope rinunciare ad una formula che si è rivelata vincente e che ha garantito una boccata d'ossigeno all’economia locale. Senza dover nemmeno rinunciare alla corsa di San Silvestro. Contenti tutti, dunque. O quasi.

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