Microtec cresce e acquista una nuova sede a Mestre

L’azienda di Bressanone si è aggiudicata l’ex biblioteca civica per 723 mila euro Vi trasferirà il centro di ricerca aumentando i dipendenti dagli attuali 25 a 40



BRESSANONE. La Microtec di Bressanone, leader mondiale nel settore dei macchinari di precisione per la lavorazione del legno, si è aggiudicata l’ex Biblioteca Civica di Mestre di via Miranese offrendo circa 723 mila euro rispetto a una base d’asta di 670 mila.

L'operazione, che consente all'azienda di cambiare e ingrandire la propria sede nel Veneziano, è avvenuta nel corso di una recente asta pubblica immobiliare.

Oltre a quella a Bressanone, la Microtec ha una sede a Linz in Austria, una in Canada a Vancouver e una appunto a Mestre, in via Teano. “Siamo lì da una ventina d'anni - racconta l'amministratore delegato Federico Giudiceandrea, recatosi a Mestre per l'asta in compagnia del progettista, l’architetto Alessandro Scarpa – Ci eravamo insediati in via Teano, in affitto, partendo con cinque dipendenti e ci siamo progressivamente ingranditi, fino a toccare gli attuali 25 dipendenti e a raggiungere i limiti fisiologici di quegli spazi. Insomma, avevamo bisogno di una nuova “casa” a Mestre, la cercavamo e appena saputo di quell’asta abbiamo deciso di cogliere l’opportunità. Nell'ex biblioteca abbiamo trovato una collocazione ideale. Del resto, nelle sale della biblioteca si studiava e noi a Mestre abbiamo il nostro centro studi e i laboratori software di ricerca e sviluppo, perfettamente compatibili con gli spazi”.

“Inoltre - prosegue Giudiceandrea - l'edificio, sviluppato su una superficie di 1500 metri quadrati, è in ottime condizioni: lo manterremo sostanzialmente così com’è, intervenendo soltanto sull’impiantistica e sulla parte energetica, probabilmente con la sostituzione degli infissi”.

Le prospettive per la Microtec sono positive: “Abbiamo vissuto la crisi del legno e l'abbiamo superata – aggiunge Giudiceandrea – E' ripresa la crescita e pensiamo di espanderci sia a Bressanone, con l'apertura di un ulteriore capannone, sia appunto a Mestre, dove ho convinto la proprietà a investire nell'acquisto di un edificio, dove contiamo di assumere un’altra quindicina di ingegneri (peraltro facilmente contattabili sul territorio, vista la vicinanza con atenei e facoltà di formazione) e dove continuano a svilupparsi le nostre collaborazioni con le università di Padova e Venezia”.

Intanto, al posto della biblioteca dismessa arriva nel cuore di Mestre una nuova attività produttiva ad alta tecnologia e basso impatto ambientale. L’asta in cui è stata venduta l’ex biblioteca era stata indetta dal commissario Vittorio Zappalorto per raccogliere risorse per il rispetto del Patto di stabilità con la cessione di 9 edifici comunali non più utilizzati.

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