Migranti, Stocker dura: servono subito 300 posti
Solo Bolzano, Venosta e Alta val d’Isarco hanno già soddisfatto le richieste Schatzer: «Siamo mobilitati, da Laives a San Candido». L’assessora: fate in fretta
BOLZANO. Se non stiamo parlando di una «storia infinita» poco ci manca. L’assessora provinciale Martha Stocker ha strigliato per l’ennesima volta a dovere i rappresentanti di Comuni e Comprensori, che dallo scorso aprile collaborano poco (o nulla in alcuni casi) al reperimento di strutture idonee ad ospitare i migranti. Per inciso dei 700 posti necessari ne mancano ancora 300. La Provincia - come conferma il direttore della ripartizione famiglia e politiche sociali Luca Critelli - non vorrebbe usare misure coercitive, ma se necessario non esiterà ad acquistare container e a sistemarli dove ritiene opportuno. Anche in aree poco o per nulla gradite.
«Non credo - sottolinea il presidente del Consorzio dei Comuni Andreas Schatzer - che saremo costretti ad occupare le Case della cultura o le sedi delle associazioni. Di sicuro, questo è vero, dobbiamo essere più attivi. La Provincia ha sempre sostenuto di avere bisogno di edifici con almeno 25 posti (anche per la necessità di garantire la sorveglianza 24 ore su 24 ndr), mentre in diversi Comuni sono state trovate soluzioni solo per piccoli nuclei di rifugiati. In ogni caso ci sono cinque o sei Comuni in dirittura d’arrivo: da Laives a San Candido. Ci sono proposte concrete che ancora devono essere dichiarate idonee dalla Provincia. Siamo fiduciosi che si possa arrivare, nel breve-medio periodo, ad una soluzione reciprocamente soddisfacente».
L’assessora Martha Stocker conferma le difficoltà incontrate finora. «Nonostante i riscontri molto positivi che sono giunti anche dai Comuni più piccoli, che hanno già accolto migranti, le risposte sono tuttora modeste ed è quindi impegnativo arrivare ad una soluzione complessiva. Per questa ragione è importante far conoscere di più le esperienze positive dei Comuni (come Appiano ndr) che hanno dimostrato che paure e timori manifestati a priori sono infondati. Rispetto al vicino Tirolo, poi, abbiamo ben pochi migranti in rapporto alla popolazione residente. La necessità impellente di reperire posti per l’accoglienza non viene meno semplicemente se i Comuni decidono di non affrontare il problema». Ora tocca ai presidenti dei Comprensori attivarsi per avere risposte in tempi brevi. Concorda il presidente del Comprensorio Oltradige Bassa Atesina Edmund Lanziner: «Sarebbe davvero triste se la Provincia fosse costretta ad imporci dall’alto una soluzione e indicarci i piazzali dove sistemare i container». Per ora sono in linea con le richieste solo Bolzano, Alta val d’Isarco e val Venosta.
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