Minniti con Storace, Holzmann furioso

Duro il deputato del Pdl su facebook: «Non è riconoscente e manca di stile». Urzì: «Patetici». Sigismondi: «Meglio tacere»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La rissa - verbale ma con scambi di offese e accuse pesantissime - è scoppiata su facebook e ha sancito la fine del centrodestra altoatesino. Almeno come blocco monolitico in grado di opporsi al centrosinistra, che al contrario sembra aver ritrovato armonia e compattezza. In mattinata il presidente del consiglio provinciale Mauro Minniti ha comunicato ufficialmente il suo passaggio alla «Destra» di Storace e il deputato del Pdl Giorgio Holzmann, con il quale ha condiviso almeno 20 anni di battaglie, lo ha scaricato senza mezzi termini. «Non sa cos’è la riconoscenza - tuona Holzmann in un post su facebook - ma non lo rimpiangeremo». La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una lite, domenica, per un’intervista. Minniti ha risposto a cinque domande, che sono state poste anche ad Alessandro Urzì (Fli), e Holzmann è andato su tutte le furie. «Non sapevo - precisa Minniti - che ne sarebbe venuta fuori un’intervista doppia. Ma ancora di più mi ha stupito lo sfogo di Holzmann che mi ha attaccato senza mezzi termini. Non vi dico cosa mi ha detto: sono cose nostre. Ho scelto la Destra di Storace per una questione di valori ma l’attacco di Giorgio ha certamente agevolato la mia decisione. Lascio il Pdl senza rimpianti. E non temo che la Svp mi scarichi solo perché ho sposato un’altra causa». Holzmann ha messo la parola fine a una telenovela che si trascinava stancamente da mesi. «Finalmente si fa chiarezza su una situazione ambigua», così il post del deputato. «Personalmente - aggiunge Holzmann - trovo la conferma che la riconoscenza per quanto ottenuto finora non fa parte delle sue qualità e neppure il rispetto per gli impegni presi. Troppi errori, approssimazione con una crescente esaltazione di se stesso hanno suscitato a volte riprovazione, in altre occasioni aspre critiche», scrive ancora Holzmann. «Minniti - conclude il deputato su facebook - ha deciso di separarsi dal mondo con il quale ha vissuto decenni senza una parola, affidandosi ad un comunicato stampa con uno stile che ne denota lo spessore. Personalmente non lo rimpiango». A questo confronto, davvero duro, hanno voluto partecipare anche altri due esponenti di spicco del centrodestra altoatesino, Alessandro Urzì e Alberto Sigismondi.

«Quando la barca affonda - commenta Alessandro Urzì - mi paiono patetici questi tentativi di Holzmann, in fuga con La Russa, e di Minniti, innamorato dell'ultima ora di Storace, per dimostrarsi più lontani da Berlusconi e puri, purissimi. Mi ricordo e si ricordano tutti lo scherno nei confronti di chi in epoca non sospetta, pagandolo sulla propria pelle, dichiaró (ed io ero fra questi) Berlusconi incompatibile con i valori della Destra. Quando la nave affonda è facile fare gli eroi alla Schettino facendo a gara su chi fugge per primo». Alberto Sigismondi si chiama fuori: «Avrei, ho e ancora in futuro potrei, dar vita ad un monologo infinito colmo di imprecazioni, giustificazioni, accuse sui temi che mensilmente a Roma ho avuto modo di trattare da coordinatore. Ma taccio ancora, comunque non parlerò a favore o contro chicchessia. Perchè credo nella politica vera, nell'amicizia, nel rispetto e nella solidarietà fra simili. E mi fa male, personalmente, vedere due miei amici fraterni, Giorgio e Mauro, schierati in sponde diverse. Magari domani qualcosa uscirà da questa bocca. Oggi no».

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