Minniti dà i soldi allo zio missionario Urzì li ha congelati

Dov’è la destra sociale, dopo lo scandalo pensioni d’oro? Seppi (Unitalia) non parla: «Lo farò a tempo debito»



BOLZANO. Sono tutti pronti a restituire i ricchi vitalizi che hanno ricevuto: a parole però. Perché nei fatti coloro che hanno disposto i bonifici si contano sulle dita di una mano: nella Svp sono Richard Theiner, Sabina Kasslatter Mur, Martha Stocker, Florian Mussner; i tre consiglieri verdi Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba, Cristina Kury e la deputata del Pd Luisa Gnecchi. Gli altri dicono di attendere una legge per restituire i tesoretti: tra questi gli esponenti della destra sempre in prima linea contro i privilegi.

Dopo una vita in politica - prima con il Msi, poi An , quindi nel movimento La Destra - la clamorosa bocciatura subìta alle ultime elezioni provinciali e il ritorno al vecchio lavoro all’Inps. Grazie alla legge sui vitalizi ha incassato subito 267 mila euro; a questo si aggiunge il Fondo Family: quattro tranche da 267 mila euro ciascuno a partire dal 2018, per un totale di un milione e 68 mila euro.

«Non ho fatto un colpo in banca, il diritto di avere quei soldi - spiega Minniti - me l’ha riconosciuto la legge. Quando verrà varata una nuova norma che mi dirà come e in che misura devo restituire, lo farò. E comunque, intanto faccio beneficienza, come o sempre fatto. Ho uno zio che fa il missionario laico in Africa, credo che nelle sue mani i soldi siano spesi bene».

Certo che sono una montagna di soldi.

«Lo ammetto, sono tanti. Ma anche se è difficile da comprendere è un indennizzo che va in parte a compensare quello che mi è stato tolto. Se la legge fosse stata respinta, avrei incassato 3-400 mila euro in più nel corso degli anni».

La gente che incontra, quelli che sono stati per anni i suoi elettori, cosa le dicono?

«È capitato che qualcuno mi gridasse dietro, ma ci sono anche quelli che, essendo meno ipocriti, mi dicono che al mio posto avrebbero fatto la stessa cosa, ovvero avrebbero incassato quanto stabilito dalla legge».

Piccolo particolare: una legge che avete votato voi.

«È vero, ma erano tutti d’accordo, sindacati compresi, perché se ti sta bene il principio che è quello del risparmio, allora ti deve star bene anche la legge. In questo modo ogni anno si risparmiano 9 milioni di euro, contro i 19 che si spendevano prima».

Alessandro Urzì, consigliere di Alto Adige nel cuore, ha incassato 130 mila euro, a questi si aggiungono i 500 mila del Fondo Family. «Io l’ho detto e lo ripeto: i soldi li ho congelati e per restituirli attendo un provvedimento globale, chiaro e trasparente, non mi piacciono le iniziative estemporanee. Non mi va che venga creato un fondo gestito da Tommasini e Svp che in questi anni hanno sperperato il denaro pubblico». L’impressione però è che non si voglia restituire. «Non è così. Voglio chiarezza però su come verranno usati i miei soldi. Ho proposto di creare un fondo di sostegno per le aziende italiane in difficoltà». L’ex consigliere Donato Seppi (Unitalia), che faceva parte dell’Ufficio di presidenza che ha elaborato la legge sui vitalizi, ha incassato 260 mila di anticipo e 450 mila di Fondo Family. Ieri era irraggiunbile, ma in queste settimane ha più volte ripetuto che parlerà a tempo debito.













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