Minniti: «Io me ne vado se ritorna Berlusconi»
Pdl sempre più nel caos. E intanto L’«amazzone» Michaela Biancofiore presto si sposa
BOLZANO. Profumo di fiori d’arancio per Michaela Biancofiore. La deputata del Pdl è vicina alle nozze. Un mezzo annuncio è arrivato dall’interessata ieri, intervistata da Radio24 alla trasmissione La Zanzara. Ribadendo il suo entusiasmo per il ritorno politico di Berlusconi, Michaela Biancofiore si è lasciata scappare: «Quando mi sposo voglio che faccia il testimone di nozze». Raggiunta al telefono, Michaela Biancofiore chiarisce: «I testimoni saranno altri. A Berlusconi ho chiesto di accompagnami all’altare». Quando la data? «Piano, piano. Non ho già annunciato che mi sposo, ma si può tranquillamente dire che “in famiglia” si parla di nozze. Sono seriamente fidanzata e contenta». Il fidanzato, rivela, è un importante imprenditore con origini portoghesi e angolane. Tornando alla politica, ribadisce che la candidatura di Silvio Berlusconi è l’unica soluzione: «Per aiutarlo a decidere gli ho portato le registrazioni di persone che chiedono il suo ritorno in campo. Li registro col telefono e gliele faccio sentire ogni volta che lo vedo È l’unico elemento unificante del centrodestra». Invece Mauro Minniti è pronto a uscire dal Pdl e lo ha annunciato ieri con un sms agli amici nel Pdl locale e a Maurizio Gasparri . Causa scatenante, racconta, «il caos totale», a partire dalla decisione di affossare le primarie, perché torna Berlusconi, e i rapporti con il governo Monti: «Non si capisce niente. Si strappa, non si strappa con Monti?». Più prudente ufficialmente il deputato Giorgio Holzmann, rientrato ieri pomeriggio da Roma, che aveva accolto con sollievo l’uscita di scena di Berlusconi e lamenta: «Almeno avrebbe potuto misurarsi nelle primarie...». Minniti accusa: « Se il fatto che non si facciano le primarie significa che torna Berlusconi, allora io non ci sarò. L’ho appena scritto a Holzmann, Gasparri e altri amici: più lontani stiamo da Berlusconi, meglio è. È ora che Gasparri, La Russa e Alemanno escano e facciano altro. Appoggio l’idea di una separazione consensuale di chiunque mira a una novità. Poi ripartiamo, a Roma come a Bolzano».