Minori lasciati in strada, c’è la denuncia

Segnalazione in Procura sul caso dei due 17enni affidati ad un senzatetto. Appello all’Onu contro la circolare Critelli


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «I minorenni sono tutelati da una serie di direttive internazionali. Questo però vale solo sulla carta: la verità è che gli unici minori di cui ci preoccupiamo e per i quali ci commuoviamo sono i nostri. Se non fosse così la Provincia di Bolzano avrebbe già provveduto a creare delle strutture ad hoc, per ospitare i minori non accompagnati che ogni giorno arrivano in Alto Adige. Data la gravità della situazione, spero che la Procura della Repubblica si muova autonomamente, se non lo farà, lunedì presento un esposto contro la Provincia». La denuncia dell’avvocato Nicola Canestrini prende spunto da quanto successo il 30 settembre quando, nei giardini della stazione, vengono trovati due diciassettenni. Sono partiti dalla Somalia, chissà quando; non si sa dove siano diretti. Si sa soltanto che sono soli.

Per la legge sono “Misna”, ovvero minori stranieri non accompagnati, cui vanno garantite assistenza e ospitalità. Vengono portati in Questura e fotosegnalati: si cerca una struttura che li ospiti. Ma i pochi posti disponibili - una quindicina a Bolzano, altri 25 nel resto della provincia - sono tutti occupati.

«La Polizia a quel punto - dice l’avvocato Canestrini che ha in mano il verbale - informa la Procura dei minorenni e si affidano i due ragazzini ad un diciottenne gambiano che ha un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie rilasciato dalla questura di Roma e si trova a Bolzano, ma è senza fissa dimora. Una situazione gravissima che dovrebbe indignare tutti. E invece si fa finta di niente, perché tanto quei ragazzini abbandonati a loro stessi non sono nostri». Il problema con il quale si scontrano quotidianamente forze di polizia, Procura dei minori, assistenti sociali è la mancanza di strutture di accoglienza. Solo pochi giorni fa, il capo della Procura del Tribunale dei minorenni Antonella Fava ha parlato di situazione che, negli ultimi due mesi, è diventata “drammatica”. Da gennaio ad oggi sono 257 i minori non accompagnati segnalati dalle forze di polizia. In tutto, lo scorso anno, erano stati 321. I numeri sono rimasti stabili, ma è cambiato il fenomeno dopo la chiusura delle frontiere.

In quanto raggiungere i parenti nel Nord Europa, che è l’unico obiettivo di profughi adulti e minori non accompagnati, è diventato più difficile, per cui chi prima si fermava a Bolzano un giorno - solo il tempo di dormire una notte, lavarsi, rifocillarsi -, oggi resta più giorni ed è per questo che la carenza di strutture è diventata più evidente. «Il problema - ammette Luca Critelli, capo ripartizione politiche sociali della Provincia - esiste, ma non mi sembra si sia aggravato rispetto al passato. La situazione è molto fluida: i profughi e ancor di più i minori non accompagnati oggi ci sono e domani non ci sono più, perché si sono già rimessi in viaggio verso il nord dove li attendono parenti e amici. Non possiamo predisporre strutture sui picchi di presenze, perché poi quando si ritorna alla normalità, rischiano di restare vuote. Comunque si stanno allestendo 12 nuovi posti a Casa Forni in via Renon». Intanto, c’è da segnalare anche una lettera-appello all’Onu di associazioni umanitarie locali e nazionali, per chiedere il ritiro della circolare Critelli che dà un giro di vite all’accoglienza dei fuori quota.













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