L’INCIDENTE DI VIA CAGLIARI

Morì in moto, ma l’assicurazione non paga

I famigliari di Moussa Oulachgar hanno citato in giudizio l’Itas. Posizioni distanti



BOLZANO. Sono trascorsi tre anni dal tragico incidente di via Cagliari in cui perse la vita il 18enne Moussa Oulachgar, deceduto dopo lo schianto della moto su cui viaggiava contro un’auto in fase di manovra. Il processo penale ha visto l’automobilista (il bolzanino Massimo Scavone) chiudere con un patteggiamento il procedimento penale a suo carico per omicidio colposo. «La perizia disposta nel corso del procedimento - puntualizza l’avvocato di parte civile Nicola Nettis - evidenziò l’assenza di responsabilità da parte del giovane in moto che, pur viaggiando ad una velocità di 40 chilometri orari, si trovò la strada improvvisamente ostruita dalla vettura». In sostanza il processo penale si concluse con il riconoscimento della piena responsabilità dell’automobilista. In sede di patteggiamento il giudice dispose il pagamento a favore dei famigliari del ragazzo deceduto di una provvisionale (cioè di un anticipo) di circa 150 mila euro, rinviando in sede civile il calcolo del risarcimento complessivo. Le parti, però, a distanza di tre anni dai fatti, non hanno trovato alcuna intesa ed i famigliari del ragazzo (che sottolineano di essere ancora in attesa di giustizia) hanno deciso di citare davanti al tribunale civile l’Itas assicurazioni, la compagnia presso la quale era assicurato l’automobilista considerato responsabile dell’incidente. L’intesa tra le parti non è stata raggiunta. «Le posizioni sono molto distanti - conferma l’avvocato Nettis - dunque sarà il giudice a decidere». La situazione si è aggravata anche a seguito di un aborto spontaneo che colpì la mamma di Moussa poche settimane dopo l’incidente: si trovava al quinto mese di gravidanza e perse il bimbo che aveva in grembo probabilmente a seguito dello stress e del dolore provocati dalla tragedia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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