Mostra sull’ippodromo, l’appello del vicesindaco

Tagliando il nastro all’esposizione storica Balzarini ha affrontato il discorso-crisi «Serve aiuto dagli ippici e dai meranesi per far tornare Maia ai fasti d’un tempo»


di Ezio Danieli


MERANO. Giornata di festa, quella odierna, per la città: all'ippodromo di Maia si corre la 73esima edizione del Gran Premio Merano Forst. Eppure incombomo nubi minacciose (e non solo per le previsioni meteo) sul futuro dell'ippica in città. Il taglio drastico imposto dall'Assi Unire e la seconda, mancata ricapitalizzazione della Merano Maia, la società di gestione dell'ippodromo, sono macigni che non sarà facile rimuovere per tornare ai fasti di un tempo. Ieri mattina, in occasione dell'inaugurazione della splendida mostra «Il cuore oltre l'ostacolo. Gli ippodromi di Merano», allestita dalla Fabbrica del Tempo al Pavillon des Fleurs dove resterà aperta fino al 21 ottobre, il difficile momento dell'ippica è stato bene interpretato dal vicesindaco. Giorgio Balzarini. Il quale dopo essersi complimento per l'allestimento, non ha usato giri di parole. «Stiamo vivendo un momento difficile: c'è bisogno di un sostegno da parte degli ippici e dei meranesi per dare un contributo vitale alla società che gestisce l'ippodromo. Il Comune, che ha ceduto le sue quote a una società privata, non può intervenire. Di fronte ai netti tagli imposti dal Governo serve il sostegno di tutti per riuscire a tornare ai fasti di un tempo, bene documentati da queste immagini raccolte dalla Fabbrica del Tempo e inserite anche in un volume edito per l'occasione».

Balzarini si è appellato ai settori più vicini all'ippica per chiedere uno sforzo in più a sostegno dell'ippodromo e delle corse. Di recente lo stesso vicesindaco aveva chiesto anche alla Forst «un impegno concreto», che finora è mancato, per aumentare il capitale sociale della Merano Maia. Ogni decisione è rinviata a metà ottobre quando si riuniranno i soci della società di gestione.

Oggi intanto si corre: è l'edizione numero 73 di una corsa straordinaria per il fascino che sa emanare. E che viene confermato anche dalla mostra voluta e organizzata dalla Fabbrica del Tempo: ogni foto esposta trasuda nostalgia, dalle prime corse dei cavalli allo Sportplatz alla costruzione di Maia, dai cavalli avelignesi alle varie edizioni del Gran Premio, dalle prove minori all'ipprodromo ai grandi personaggi (non solo ippici) che hanno frequentato la struttura di via Palade. Esposti anche i manifesti pubblicitari e i biglietti della lotteria che fino agli anni Novanta ha accompagnato la corsa dei milioni, contribuendo al suo successo a livello nazionale e anche oltre i confini di Stato.

Le fotografie - raccolte anche fra tanti cittadini meranesi - sono parte integrante di un volume che, come tutta la mostra, è stato curato da Carla Zanfrà Valentinelli, testimone dell'ippica meranese, dal collezionista e studioso Maurizio Tiglieri e da Francesco Rosani, che ha collaborato alla lodevole e ben riuscita operazione. I testi sono di Alessandra Zendron, dell'architetto Oswald Zöggeler e di Maurizio Tiglieri. La 73esima edizione del Gran Premio Merano Forst ha avuto ieri un prologo inusitato ma pregevole: chi ha avuto modo di visitare l'esposizione è uscito dal Pavillon con una gran nostalgia per i (bei) tempi passati. Gli è rimasta anche la speranza che, passate le nubi fosche che gravitano su Maia, torni a brillare un po' di sole. L'ippica e Merano ne hanno tanto bisogno.

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