Moto sui passi dolomitici, si studiano le limitazioni

Un’apposita commissione istituita dallaProvincia ha elaborato alcune proposte Si conta anche sull’aumento dei controlli da parte delle polizie municipali


di Ezio Danieli


CORVARA. L'assalto, per quest’anno, è iniziato secondo copione: tarda primavera, primi caldi, precisamente nel weekend del Corpus Domini. Poi è continuato, soprattutto nei fine settimana. L’assalto è quello delle moto, che hanno invaso la zona dolomitica portando con sè tutti i problemi, e soprattutto le relative ricadute polemiche, purtroppo già noti.

Le “abitudini” a 2 ruote. Ma la Provincia, stavolta, ha deciso di intervenire concretamente: un'apposita commissione ha lanciato delle idee che sarebbe opportuno tenere in considerazione. Si parte dal fatto che da un anno a questa parte i motociclisti hanno mutato le loro abitudini. Sui passi dolomitici salgono sempre più a gruppi. I paesi del fondovalle sono le sedi dei vari raduni, che poi diventano altrettanti “caroselli” in particolare sul Sella Ronda. Ma il transito di queste moto si trasforma, sistematicamente, in una situazione di pericolo. La velocità, soprattutto nei tornanti, è eccessiva. E il rumore, come negarlo, dà fastidio.

Il dilemma economico. Ammette il sindaco di Corvara, Robert Rottonara: «C'è sempre chi esagera ma non per questo bisogna fare di ogni erba un fascio. I motociclisti sono turisti importanti per la nostra economia».

Replicano gli ambientalisti: «Il fragile ecosistema dolomitico è sottoposto ad attacchi violentissimi, soprattutto a causa del rumore causato dal transito delle moto. Bisogna fare qualcosa, subito, per evitare altri danni ai Monti Pallidi».

Le proposte concrete. La Provincia, come detto, si è mossa. Sensibilizzare la popolazione, effettuare controlli e proibire il transito delle moto più rumorose e inquinanti nelle zone particolarmente sensibili come i parchi naturali e le aree protette: sono queste, in sintesi, le proposte approvate da un’apposita commissione di specialisti costituita per analizzare le possibili misure da attuare a livello provinciale per limitare i danni da inquinamento acustico, soprattutto delle moto. La commissione è stata istituita su incarico della giunta provinciale la quale ha delegato alla Ripartizione mobilità l’elaborazione di una serie di misure efficaci per limitare l’inquinamento acustico, incentivare la sicurezza stradale e verificarne concretamente le possibilità di realizzazione pratica.

Il direttore dell’Ufficio aria e rumore nell’Agenzia provinciale per l’ambiente, Georg Pichler, sottolinea che da parte dei membri della commissione e della popolazione nel complesso è emersa una notevole consapevolezza delle problematiche legate all’inquinamento acustico soprattutto in zone sensibili del territorio provinciale. Dai lavori della commissione è quindi emersa l’esigenza di proseguire la campagna di sensibilizzazione a livello provinciale già posta in atto da parte del Consorzio dei Comuni, e di sostenerla con ulteriori misure di carattere amministrativo. In questo ambito si suggerisce di intensificare la collaborazione con le polizie municipali anche allo scopo di rendere più incisivi i controlli sulla velocità e la rumorosità dei veicoli a due ruote nei punti nevralgici dei centri abitati. La commissione ha anche indicato la possibiilità di proibire il transito delle moto più rumorose e inquinanti nelle zone naturali protette, ma la realizzabilità di questa misura dovrà essere sottoposta a una verifica di carattere giuridico.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità