Bolzano

Motociclisti sui passi, uno su tre non è in regola

Il bilancio dei controlli dei carabinieri: 23 multe e 56 punti patente decurtati Le infrazioni più frequenti sono l’eccesso di velocità e gli scarichi modificati


Riccardo Valletti


BOLZANO. E come ogni settimana, ecco il bilancio dei controlli effettuati sulle strade dei principali passi altoatesini dai carabinieri motociclisti di Bolzano nell’ambito della campagna estiva sulla sicurezza stradale. I numeri, come sempre, parlano chiaro, e quelli dei carabinieri vanno ad aggiungersi al pesante bilancio di due vittime registrate domenica pomeriggio sulla statale del Brennero.

I passi “sotto osservazione” nel week end scorso erano quelli di San Lugano, Costalunga, Nigra, Mendola e Palade. Sessantuno le moto fermate delle quali 23 non in regola: 56 punti patente decurtati, circa la metà per eccesso di velocità e buona parte del resto per gli scarichi modificati. Questi due fattori si confermano quindi come le vere “piaghe” dei passi altoatesini, il primo per evidenti ragioni di sicurezza, il secondo perché, oltre alla irregolarità dal punto di vista amministrativo, mina la pace dei residenti che da anni portano avanti campagne di protesta contro l’eccessivo rombo dei motori. Tra le contravvenzioni comminate anche tre casi di guida spericolata.

Otto i carabinieri coinvolti nella task force destinata alla campagna estiva, in sella ad altrettante Bmw 850, e dotati di telelaser per i rilevamenti. E la stretta dei controlli ha scatenato le reazioni del popolo di internet, che si dividono specularmente tra favorevoli e contrari. Da un lato infatti, soprattutto per quanto riguarda la velocità e la guida “sportiva”, si moltiplicano le richieste di un ancora maggiore impegno delle forze dell’ordine nel contrastare questa tendenza, arrivando anche a chiedere l’installazione di telecamere ed autovelox lungo le strade dei passi, e passare alle “maniere forti” sequestrando i mezzi non conformi o multati per eccesso di velocità.

Dall’altro lato invece infuriano le proteste dei difensori delle due ruote, che lamentano una continua demonizzazione della motocicletta e rivendicano il ruolo anche economico di indotto turistico che le comitive di bikers portano nei ristoranti e negli alberghi altoatesini. Il dato incontrovertibile resta quello del bilancio delle vittime in motocicletta in Alto Adige, che si allunga ad ogni fine settimana, e che nella maggior parte dei casi coinvolge automobilisti o ciclisti che inevitabilmente rientrano nella conta dei feriti: sono già sette i morti dall’inizio di giugno, tutti sulle strade di montagna.

E molti di più sono centauri i feriti, anche gravi, che fanno da corollario a questo bilancio. Gli stessi carabinieri ammettono che rispetto al numero enorme di motociclette in circolazione d’estate, «le condotte di guida pericolose sono attribuibili a pochi sconsiderati che finiscono per coinvolgere in incidenti spesso fatali persone che invece guidano con pridenza».













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