Bolzano

Movida in piazza Erbe, il quartiere vuole la linea dura 

Pressing sulla giunta comunale per rinnovare l’ordinanza anti-movida scaduta nello scorso ottobre. La situazione, rispetto all’estate, è migliorata, ma servono più controlli nel fine settimana



BOLZANO. L’ordinanza sperimentale anti-movida in piazza Erbe e nelle zone più problematiche della città è scaduta il 3 ottobre dello scorso anno. Il sindaco allora aveva promesso che - forse a gennaio - si sarebbe potuto pensare a proporre una nuova ordinanza. Poi però non si è fatto nulla e adesso è ripreso il pressing sulla giunta.

Perché è vero - dice chi abita nel cuore del centro storico e ha le finestre che si affacciano sui banchi della piazza più fotografata di Bolzano - che complice la pandemia, le relative limitazioni e le temperature della stagione, la situazione è migliorata, però soprattutto il fine settimana, urla, schiamazzi, musica riescono a superare anche le finestre anti-rumore.

Il sindaco Renzo Caramaschi, al momento, prende tempo: «Siamo in inverno: mi risulta che la situazione sia decisamente migliorata. Del resto, non posso continuare a prorogare l’ordinanza. È mia intenzione riproporre i divieti in estate, dopo aver parlato con la Polizia municipale e con il questore»

Di diverso avviso Sylvia Hofer, presidente della circoscrizione Centro-Piani-Rencio: «La verità è che l’ordinanza anti-movida dovrebbe restare in vigore tutto l’anno. In particolare in questo periodo con le discoteche chiuse, i giovani non sanno dove ritrovarsi. Piazza Erbe è uno dei punti d’incontro. E soprattutto nel fine settimana chi abita da quelle parti, non riesce a chiudere occhio: servono più controlli».

L’ordinanza, che pur senza aver avuto la pretesa di risolvere il problema almeno lo aveva mitigato, vietava il consumo di bevande all’esterno dei locali e dei plateatici (nelle vie e piazze della città) ammettendo le consumazioni solo se servite all’interno. Vietati anche gli impianti di amplificazione che sparano musica a tutto volume: oltre al sequestro, si rischiavano multe da 200 a 600 euro.

Lo stop alla musica spacca timpani e alle consumazioni in strada riguardava, oltre a piazza Erbe, tutto il centro storico, delimitato dalle vie: Vanga, Bottai, Grappoli, Laurin, Garibaldi, Marconi, Rosmini, Dante; quindi la zona al di là di ponte Talvera: da corso Libertà a piazza Vittoria poi giù in via Diaz, via Cadorna e parco Petrarca; l’altra area problematica, in cui è stata applicata con discreto successo fino al 3 ottobre l’ordinanza, era nel quartiere Casanova: piazza Anita Pichler e strade limitrofe. In base all’accordo con la Polizia municipale, era stato previsto un prolungamento del servizio nelle giornate di venerdì e sabato. Nel weekend i vigili erano in servizio fino alle 3 di mattina.













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