Mucchi di rifiuti pericolosi abbandonati lungo l’Adige

La polizia municipale ha sequestrato una discarica abusiva alla confluenza Anche batterie e veicoli accumulati tra elettrodomestici e scatoloni chiusi


di Simone Facchini


MERANO. Molte altre volte gli argini dei fiumi Passirio e Adige, nei rispettivi tratti prossimi alla congiunzione delle loro acque, sono diventati ostaggio di rifiuti di vario genere, anche di grandi dimensioni, richiedendo interventi eccezionali di pulizia.

Ma questa volta pare trattarsi di una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto. L'accumulo di smaltimenti illeciti è stato posto sotto sequestro l'altro giorno dalla polizia municipale, che ha attivato la procedura per verificare le responsabilità e gli eventuali risvolti giudiziari di uno scempio ambientale che rappresenta altresì una minaccia per la salute, considerata la natura dei materiali eliminati irregolarmente.

Parte di quanto rinvenuto compare nella lista dei rifiuti pericolosi, quelli che si raccomanda anche nella quotidianità domestica di trattare in maniera differente rispetto agli altri residui.

A poca distanza da riva sono state trovate, per esempio, numerose cartucce per stampanti e batterie. In mezzo ad auto e addirittura caravan in stato d'abbandono, giacciono poi elettrodomestici tra i quali dei frigoriferi, e poi immondizie comuni, laterizi, scatoloni chiusi che potrebbero riservare brutte sorprese. Una fotografia di degrado estremo. In vista delle verifiche, i vigili urbani hanno recintato la zona.

L'area si trova sul lato orografico sinistro dell’Adige, nelle immediate vicinanze della confluenza con il Passirio. Siamo vicini alle roulotte e alle abitazioni del campo sinti ed evidentemente nemmeno lontani dalle mura ciclopiche che delimitano il terreno su cui si trasferiranno gli abitanti del campo stesso.

La discarica è stata segnalata all'ufficio ecologia del Comune attraverso il quale passerà la procedura per smaltire il materiale in sicurezza e bonificare l'area. Quanto emerso è purtroppo solo uno dei tanti episodi che da anni minano la salubrità e l'equilibrio ecologico dei due fiumi presso il loro incrocio, canzonando le regole del vivere civile. Il distretto della confluenza è costretto ad assistere a un triste carosello che alterna gli interventi necessari a risanare le sponde dei fiumi alla continua inosservanza delle più elementari norme di convivenza. Poche settimane, e magari qualche metro prima o qualche metro dopo ecco che il fenomeno del "rifiuto selvaggio" ricompare. Questa volta tuttavia la faccenda sembra ancora più seria del solito. Mentre nel frattempo si avvicina la stagione fredda e c'è già chi teme il riaffacciarsi in zona di un altro pericolo per la salute e l'ambiente: i roghi di copertoni e altri materiali contenenti sostanze tossiche.

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