Multa da 180 mila euro ad «Alto Adige Banca»

Una delle banche più giovani dell'Alto Adige è stata pesantemente sanzionata dalla Banca d'Italia a conclusione di una ispezione. Si tratta della Südtirol Bank/Alto Adige Banca


Mario Bertoldi


BOLZANO. Una delle banche più giovani dell'Alto Adige è stata pesantemente sanzionata dalla Banca d'Italia a conclusione di una ispezione. Si tratta della Südtirol Bank/Alto Adige Banca con sede operativa in via Esperanto e sede legale in via Streiter. Il provvedimento sanzionatorio è stato firmato dal vicedirettore generale della Banca d'Italia sulla base di quanto prevedono le disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati.

Si tratta di sanzioni di carattere economico e la somma inflitta dalla Banca d'Italia ammonta complessivamente a 183 mila euro. Di cosa sono accusati i vertici della Banca Alto Adige? Soprattutto di violazioni di carattere tecnico nell'organizzazione interna. In sostanza gli ispettori della Banca d'Italia avrebbero rilevato una serie di criticità nell'organizzazione interna che non possono essere accettate e che, dunque, dovranno essere sistemate quanto prima.

Il provvedimento nei confronti della giovane banca altoatesina è stato pubblicato sul Bollettino di vigilanza numero 7 della Banca d'Italia e colpisce, sotto il profilo economico, proprio i vertici dell'istituto bancario. Il primo nome colpito, con una sanzione personale complessiva di 24 mila euro, è Peter Mayr, presidente del consiglio di amministrazione della Banca. Tra le irregolarità contestate vi sarebbero anche alcune disposizioni interne considerate insufficienti sul fronte dell'antiriciclaggio. Per la Banca Alto Adige di Bolzano non si tratta comunque di una sanzione pesante.

Le ispezioni della Banca d'Italia sono molto severe e spesso capita che vengano rilevati elementi di criticità in settori molto tecnici. La Banca Alto Adige/Südtirol Bank ha poi un passato da società di intermediazione di valori mobiliari e consulenza finanziaria. In sostanza la Banca Alto Adige nasce dalla trasformazione della «Alpi Sim», società per azioni. Dopo anni di attività di leasing la società ha chiesto e ottenuto il via libera della Banca d'Italia per la trasformazione in una banca privata.

E' stata dunque la Banca d'Italia a firmare la licenza definitiva per la trasformazione in banca. La struttura, dunque, è già stata considerata dalla Banca d'Italia competititiva e ad alto livello anche se ora sono state rilevate delle criticità che dovranno essere risolte nel più breve tempo possibile. Si tratta, ripetiamo, di contestazioni di carattere tecnico riguardanti proprio l'organizzazione operativa della banca a fronte di determinati accorgimenti e precise disposizioni in materia di tutela del risparmio che non possono, ovviamente, essere ignorati. Oltre al presidente Peter Mayr, le sanzioni della Banca d'Italia hanno colpito personalmente anche io singoli componenti del Consiglio di amministrazione.

Si tratta di Richard Moser, di Ernst Wunderbaldinger, di Peter Forster, di Johann Schinwald e di Giovanni Grimaldi. Sanzionato anche il direttore Christian Lato. Ad ognuno di questi dirigenti gli ispettori della Banca d'Italia hanno inflitto una sanzione pecuniaria di 18 mila euro a testa. Meno pesanti le ultime sanzioni contenute nel provvedimento. Riguardano l'ex direttore Josef Ruffa (6 mila euro) e i componenti del collegio sindacale (Peter Peer, Gerhard Brandstätter e Dieter Plaschke) a cui sono stati inflitti 15 mila euro a testa.

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