Il decreto

Multe agli over 50 no vax: in Alto Adige sono 26 mila

Stanno arrivando dall’Agenzia delle Entrate le prime sanzioni dirette ad altoatesini che non risultavano immunizzati al primo febbraio. Cappello (Asl): «Siamo inondati di Pec perché eventuali esenzioni o ritardi giustificabili ci devono essere comunicati. Tante le minacce»


Valeria Frangipane


BOLZANO. L’Azienda sanitaria l’aveva detto: attenti sono in arrivo le prime multe per gli over 50 no vax. E sta accadendo. Il 4 aprile - a circa un mese e mezzo dall'entrata in vigore dell'obbligo vaccinale (15 febbraio) - lo Stato attraverso l'Agenzia delle Entrate-Riscossione ha iniziato ad inviare le prime sanzioni da 100 euro a coloro che non hanno rispettato l’obbligo imposto lo scorso 7 gennaio dal nuovo decreto-legge.

In Alto Adige parliamo di circa 26.000 persone che adesso possono tornare al lavoro anche con un semplice green pass base (cioè un test), ma che sono comunque chiamate a pagare la multa per mancato rispetto dell’obbligo vaccinale.

L’avvocato Marco Cappello - direttore della Ripartizione legale dell'Asl - dice che le prime sanzioni sono partite: «Negli ultimi tre giorni siamo stati inondati di “pec” di over 50 a caccia di un’esenzione..., o meglio di un valido motivo per non pagare.

Le lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate non richiedono un pagamento immediato, ma il destinatario della ingiunzione ha 10 giorni di tempo per comunicare alla propria Asl eventuali motivi di esenzione. Superato questo periodo, se non state indicate e rispettivamente confermate valide ragioni, la normativa prevede che l’Agenzia abbia poi 6 mesi per inviare un avviso di addebito con valore di titolo esecutivo».

E come era ampiamente previsto, agli uffici Asl stanno piovendo “giustificazioni” per il mancato vaccino. E per chi deve vagliare e scremare si tratta di un lavoraccio assoluto.

«Un lavoro immane - riprende Cappello - che sta gestendo il gruppo di lavoro istituito dal direttore generale Florian Zerzer, complicato dalla assoluta ristrettezza dei tempi a disposizione. Inoltre si sta verificando una situazione davvero kafkiana. Perchè purtroppo anche in questo caso, come nella situazione precedente dell'obbligo vaccinale a carico degli operatori sanitari, c'è un sacco di gente che non ha ben interpretato la legge e ingolfa i nostri uffici con una serie di richieste assurde».

Vale a dire? «La legge prevede che gli over 50 si rivolgano all'Asl solo per attestare l'eventuale insussistenza dell'obbligo vaccinale o l'impossibilità di adempiervi, invece la stragrande maggioranza delle “pec” contiene ben altro. Purtroppo anche molti over 50 - come già era successo per i sanitari no vax che hanno presentato nei mesi scorsi vari ricorsi poi regolarmente respinti dal Tribunale - si ostinano ad addurre la presunta illegittimità costituzionale dell'obbligo e la natura sperimentale dei vaccini.

Diffidano l'Amministrazione a disapplicare le leggi, scrivono di trattamenti discriminatori a loro danno, ipotizzano a nostro carico il reato di omicidio colposo o di lesioni colpose, paventano l'avvio di azioni risarcitorie per i danni e avanti di questo passo. E come sempre noi - conclude Cappello - andremo avanti per la nostra strada, perchè stiamo solo applicando la legge ed è ora che questa minoranza rumorosa se ne capaciti».













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