Muser: non si avveleni il clima politico 

Il vescovo torna sul tema del doppio passaporto e risponde in modo rapido e chiaro alle critiche ricevute sui «social»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Il Papa nell’omelia di Natale rinnova il suo appello alla solidarietà sociale e in particolare all’accoglienza dei migranti. E il vescovo Ivo Muser torna sul tema dell’eguaglianza, di un’Europa solidale e, soprattutto, riprende la sua posizione contraria al doppio passaporto. Perché le tante critiche ricevute, in particolare sui «social», hanno bisogno di una risposta rapida, precisa e soprattutto chiara. Ovvero, la proposta del governo austriaco di concedere la doppia cittadinanza agli altoatesini di lingua tedesca e ladina non s’ha da mettersi in pratica. «In questa festa di Natale chiedo come cittadino, cristiano e vescovo che la discussione in merito alla doppia cittadinanza non divida la nostra società, non apra antiche ferite e pregiudizi e crei un clima politico e umano avvelenato che speravamo di avere superato», così il presule nel duomo di Bolzano durante la messa di Natale.

Nella Veglia natalizia a Bressanone il vescovo si era invece soffermato sulla figura di San Francesco d’Assisi che aveva scoperto l’umanità di Gesù sotto una nuova luce. «La potenza di Dio si mostra nell’impotenza dell’amore umano che non costringe e non è invadente, ma si dona», sottolinea Ivo Muser. Ammonendo allo stesso tempo «come oggi il Natale sia diventato per alcuni troppo rumoroso ed esteriore». Così che «in questo modo viene meno il mistero dell’umiltà, della semplicità e dell’amore di Dio».

Nel duomo del capoluogo l’omelia diventa più articolata. Il presule si addentra nel mistero di Dio che si è fatto carne: «Dio diventa uomo e questo non avviene in nessun altra religione. Qui è la novità e ciò che differenzia il cristianesimo, è il messaggio natalizio: Dio negli uomini e l’uomo in Dio». Ed allora, no alle parole che «feriscono e distruggono ponti». Una risposta secca, anche a tutte le critiche che gli sono arrivate soprattutto sui social media, in merito alla sua presa di posizione sul doppio passaporto, riportata nell’intervista concessa a questo giornale qualche giorno prima del Natale.

«Attenti ai populismi, non servono linguaggi che vogliono fara presa sulle paure della gente», evidenzia il vescovo. Ed ancora: «La cittadinanza a cui tutti aspiriamo è quella di un’Europa solidale, al servizio di tutti gli uomini, capace di abbattere frontiere interne ed esterne, confini politici e confini mentali». Perché altrimenti si cade nell’anacronistico e nella poca serietà.

Poi i temi cari alla cristianità. Monsignor Muser prosegue dicendo che non si può ridurre il Natale a un bel ricordo, a qualche pio sentimento, o alla celebrazione di alcuni giorni di festa. «Da quando Dio si è fatto uomo, lo possiamo incontrare in tutto ciò che riguarda l’uomo», spiega il vescovo che poi ricorda la morte di Karl Golser avvenuta un anno fa. «Il suo motto “Cristo è la nostra pace” rimane il suo testamento alla diocesi di Bolzano-Bressanone», sottolinea il presule. Infine l’augurio a tutti gli altoatesini per «una pace nei cuori, nelle famiglie, tra le culture e le religioni, tra i gruppi linguistici, tra i vicini e i lontani, pace con la creazione, pace con Dio». Pace che, tornando al tema del doppio passaporto, sembra non volere la destra di lingua tedesca: ancora ieri consigliava a Ivo Muser «di non immischiarsi in argomenti politici». Dimenticando la forte spinta sociale avviata dalla Chiesa con Papa Francesco e le cui ricadute si vedranno prossimamente anche in questa provincia.













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