Napolitano e l’onorificenza: gesto d’amicizia del presidente

Il Quirinale ha voluto superare ogni formalismo protocollare come segno di vicinanza all’autonomia - La facoltà di assegnare questo tipo di “alto riconoscimento” spetterebbe solo al Colle


di Orfeo Donatini


BOLZANO. L’incontro fra il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente della Repubblica austriaca Heinz Fischer in programma per il prossimo 5 settembre nel salone del Kursaal di Merano costituisce per tutti i suoi aspetti di merito, ma anche per tutti i suoi risvolti formali, un vero e proprio gesto di grande amicizia da parte del presidente nei confronti dell’Autonomia dell’Alto Adige Südtirol.

Dopo che nello scorso mese di giugno Luis Durnwalder ha portato personalmente sul Colle l’invito per il capo dello Stato alla cerimonia, che originariamente avrebbe dovuto svolgersi a Castel Tirolo, per la consegna della massima onorificenza provinciale, è nato infatti un vero e proprio caso protocollare che solo la generosità e la grande sensibilità verso l’autonomia altoatesina di Napolitano hanno potuto risolvere con quella eleganza che da sempre sta contraddistinguendo il suo settennato.

La norma statale sulle onorificenze prevede infatti che sia esclusivamente il capo dello Stato ad averne potere e facoltà di conferimento secondo procedure di proposta e di assegnazione assai articolate e rigorose. Solo più recentemente la giunta provinciale altoatesina ha varato una propria norma (la n.5 del giugno 2006) che prevede il Grand'Ordine di merito della Provincia Autonoma di Bolzano e l’Ordine di merito della Provincia Autonoma di Bolzano, onorificenze concesse "a persone non residenti in provincia di Bolzano…per meriti di eccezionale rilevanza a favore della Provincia autonoma…possono essere ricompensate speciali benemerenze acquisite nel campo delle scienze, dell’arte, della cultura, dell’arte figurativa, dello sport e dell’economia nonché nell’impegno in attività svolte a fini sociali, filantropici, umanitari ed ambientali".

E la legge provinciale è passata senza che nessuno sollevasse rilievi protocollari. Tant’è: ora è in vigore e si arriva a rovesciare i ruoli con il presidente Durnwalder che ne insigna addirittura il capo dello Stato. Semplicemente irrituale.

Ma, come detto, la generosità e la grande amicizia nutrita da Giorgio Napolitano nei confronti dell’Autonomia hanno fatto sì che ogni ostacolo venisse superato. E così il “Patto di Merano” che tornerà a ribadire la validità del processo autonomistico che ha realizzato un modello di pacifica convivenza invidiato e preso ad esempio nel mondo, sarà un incontro non ufficiale fra due amici e capi di Stato, quali appunto Napolitano e Fischer, ospiti del presidente di un’autonomia localeche vuole esprimere un gesto di riconoscenza.

Lo spessore e la valenza politica non cambiano a maggior ragione in un momento nel quale invece il governo del premier Mario Monti non sembra altrettanto rispettoso dello Statuto. Solo questioni di forma si dirà: ma spesso la forma è anche sostanza.

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