Napolitano, tutti contro la Svp

Tommasini (Pd): stile da cambiare. Ulli Mair accusa: chiedono regali per non spostarsi a destra



BOLZANO. La Svp si reca con la delegazione d’onore dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Sottopone temi legati alla politica provinciale (legge di stabilità, Commissione dei 6) e non contempla il coinvolgimento di altre forze politiche, a partire dall’alleato Pd.

Una procedura corretta? Una sovrapposizione di ruoli istituzionali e politici? I partiti rimasti a Bolzano ne discutono il giorno dopo il vertice al Quirinale con protagonisti il presidente Luis Durnwalder, il successore designato Arno Kompatscher, l’Obmann Richard Theiner, i capigruppo Daniel Alfreider e Karl Zeller.

I commenti vanno da «la solita confusione di ruoli» a «pura operazione di propaganda». La deputata del Pd Luisa Gnecchi sottolinea: «Sono andati a parlare di questioni che non rientrano nelle prerogative del presidente della Repubblica. È una pura questione di immagine: la Svp, in difficoltà per la perdita della maggioranza assoluta, deve dimostrare di essere ancora l’unica baluardo del gruppo tedesco e ladino». Sorride il senatore Francesco Palermo (Gruppo per le autonomie): «La Svp ha sempre fatto così e sempre continuerà a farlo». Su questo dissente l’assessore Christian Tommasini: «È una di quelle modalità che in futuro dovranno cambiare, anche perché è venuta meno la maggioranza assoluta. La Svp oggi ha le sue criticità, che sta cercando di gestire. Non mi ha sconvolto che siano andati da soli dal presidente Napolitano».

La neo consigliera provinciale dei Verdi Brigitte Foppa segnala una «palese confusione dei ruoli», a partire «dalla presenza del presidente uscente e di quello in pectore, non ancora eletto. La Svp ha sempre sovrapposto il ruolo politico-partitico a quello dell’amministrazione provinciale. È una intera cultura che deve cambiare e voglio essere ottimista. Si arriverà a distinguere partito e governo e in questo saremo aiutati proprio dalla perdita della maggioranza assoluta. Qualche segnale lo percepiamo già. Le trattative di coalizione stanno diventando interessanti per la prima volta, perché saranno vere trattative».

Secondo Ulli Mair, Obfrau dei Freiheitlichen, la missione romana della Svp ha molto a che fare con le trattative e i risultati elettorali: «Potrò sbagliarmi, ma credo che questo viaggio sia molto legato alla prossima giunta e al dialogo con il Pd nazionale, con cui la Svp ha sottoscritto un accordo elettorale». L’accordo, ricordiamo, prevede la conferma della coalizione Pd-Svp a Palazzo Widmann. Questa la ricostruzione di Ulli Mair: «La Svp si sarà confrontata con Napolitano sui prossimi passi. Gli avrà chiesto segnali forti e rapidi a favore dell’autonomia, ricordando quanto siano forti ormai le forze separatiste. Se non arriva un regalone per l’autonomia, sarà stato il messaggio, la Svp stessa potrebbe spostarsi verso destra. Nessuno più di noi sa quanto è forte la spinta nella base Svp perché Kompatscher firmi una alleanza con i Freiheitlichen per la prossima giunta provinciale». (fr.g.)

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