Nasce in zona industriale un nuovo centro islamico

Anche il sindaco e l’assessore Letrari all’inaugurazione della sala di preghiera A differenza di quello sorto a Millan questo è riservato ai fedeli di origine asiatica


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Un nuovo centro di preghiera musulmano nato a Bressanone. Si tratta del secondo centro di questo tipo nato nella cittadina vescovile, inaugurato solo qualche giorno fa alla presenza del primo cittadino e dall'assessore Letrari. Una nuova sala di preghiera per il mondo musulmano, gestita dall'associazione pakistana "Islamic Center" e presieduta da Cheema Mohammad Jamil.

L'amministrazione comunale a suo tempo aveva accolto favorevolmente questa richiesta. Il sindaco Albert Pürgstaller e l'assessore all'integrazione Elda Letrari sono stati invitati e sono intervenuti alla inaugurazione. Il primo cittadino nelle sue parole di saluto ha voluto sottolineare il suo auspicio che da questa sala di preghiera esca un messaggio di pace. Elda Letrari ha espresso la propria soddisfazione che, dopo lunghe trattative, si sia riusciti a trovare locali adeguati per permettere ai concittadini pachistani di praticare la propria religione. Cheema, nel ringraziare in sindaco e l'assessore per l'appoggio dimostrato, ha confermato piena disponibilità di continuare a collaborare con l'amministrazione comunale a favore di una convivenza pacifica. Come detto, si tratta del secondo centro di preghiera di questo tipo aperto nella cittadina vescovile. Il primo centro musulmano era stato aperto a Millan dall'ex assessore Magdalena Amhof già qualche anno fa e gestito dalla comunità araba. Si tratta di una struttura in affitto che prima fungeva da biblioteca presso la chiesa parrocchiale del paese e che poi è stata trasformata in un centro di preghiera tutt'oggi in uso. Il secondo centro di preghiera musulmano nato a Bressanone invece, è ubicato nella zona industriale, precisamente nel centro “Syncom” e gestito da un'associazione pachistana, che abbraccia fedeli di origine asiatica, come bangladesi e pachistani appunto. «I due gruppi di musulmani non hanno solo una mentalità differente – spiega l'assessore Letrari – hanno una lingua diversa e diverse tradizioni, proprio per questo dopo tante valutazioni abbiamo deciso di appoggiare l'apertura di una seconda sala di preghiera sul territorio comunale, questo per favorire i fedeli del mondo pachistano». La comunità pachistana, dopo quella albanese, è effettivamente la più numerosa a Bressanone, di conseguenza sono diversi coloro che il venerdì si ritirano in preghiera provenienti anche fuori dalla città. «Ci sembra giusto che ognuno manifesti la propria fede – ribadisce l'assessore – siamo stati accolti a braccia aperte da Cheema Mohammad Jamil che è molto conosciuto in città perchè è uno degli autisti del citybus per le linee Pizzinini, nonché presidente dell'associazione Islamic Center».













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