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Nascite, record altoatesino ma Bolzano cala

Siamo gli unici in Italia con un saldo naturale positivo. Solo in città più decessi che nascite


Davide Pasquali


BOLZANO. Nascite in calo in tutta Italia, fa sapere l’Istat. Si salva solo Bolzano. Ma l’Istat intende l’Alto Adige, l’unica provincia italiana con un saldo naturale positivo, ossia con più nascite che decessi. Se però si considerano i dati disaggregati - a livello prima provinciale e comprensoriale, poi comunale - si scopre che le cose stanno ben altrimenti: ovunque in provincia si registrano più nati che morti, tranne che a Bolzano, l’unica area altoatesina con un saldo naturale negativo. E per di più in costante diminuzione. Rimane allora da capire per quale motivo il bonus bebè in base a reddito e patrimonio nonché tutte le varie politiche altoatesine di sostegno alla famiglia funzionino bene nel resto della provincia ma non tanto in città. Soltanto nel 2016, infatti, in Alto Adige si spenderanno 3,6 milioni di euro per sostenere le ottanta organizzazioni sudtirolesi che si occupano delle offerte per il cosiddetto rafforzamento precoce delle famiglie. Ma, sul capoluogo, questa spesa statale e provinciale pare non sortire particolari effetti positivi. Anzi, tutt’altro.

L’Istat. A livello nazionale, come fa sapere l’Istituto nazionale di statistica, non si ferma il calo delle nascite, in atto dal 2008. Nel 2015 i nati sono meno di mezzo milione (-17 mila sul 2014) di cui circa 72 mila stranieri (14,8% del totale). Aumentano invece i decessi: 647 mila (quasi 50 mila in più rispetto all’anno precedente). In tutto il paese il saldo naturale della popolazione è negativo, la sola Bolzano fa eccezione. Il tasso di crescita naturale si attesta a -1,1 per mille a livello nazionale e varia dal +1,9 per mille di Bolzano al -7,8 della Liguria. Secondo l’Istat, la concomitanza tra crisi economica e diminuzione delle nascite, ravvisabile in quasi tutti i paesi europei, suggerirebbe un legame tra i due fenomeni. Lo stesso pare accadere per i matrimoni, anch’essi in calo e proprio dal 2008.

L’Astat. In Alto Adige va meglio che altrove, ma non è tutto oro ciò che luccica. Lo dimostrano i dati elaborati dall’istituto provinciale di statistica. Nel 2015, spiegano gli statistici altoatesini, in provincia di Bolzano il tasso di natalità ha comunque raggiunto il livello più basso mai registrato fino ad oggi. Nel capoluogo, inoltre, si osserva un andamento demografico che gli stessi statistici definiscono abbastanza eclatante: a causa dell’invecchiamento della popolazione, Bolzano registra un tasso di natalità particolarmente basso e al tempo stesso un alto tasso di mortalità. Questo determina, già da qualche anno, un saldo naturale negativo, motivo per cui la città deve ormai il suo incremento demografico esclusivamente al saldo migratorio positivo.

Il saldo naturale. Nel corso del 2015 in Alto Adige si sono registrate 5.337 nascite, il 3,3% in meno rispetto all’anno precedente. Il tasso di natalità si attesta su 10,3 nati vivi ogni 1.000 abitanti. I decessi sono stati invece 4.347, il 5,7% più che nel 2014. Il tasso di mortalità più elevato si registra - per motivi strutturali - a Bolzano. Da qualche anno, in città il tasso di mortalità supera il tasso di natalità. Pertanto, il saldo naturale di Bolzano, anche nel 2015, risulta negativo: -1,1 per 1.000 abitanti, contro il +1,9 per 1.000 registrato a livello provinciale. Nell’Oltradige Bassa Atesina il saldo naturale è +1,8, in Venosta +1,5, nel Burgraviato +2,3, in alta valle Isarco +3,1, nel comprensorio Salto-Sciliar siamo a +3,3, in val d’Isarco a +4,2, in Pusteria a +2,8.

I dati comunali. Per ottenere un quadro completo occorre considerare anche i dati elaborati dagli statistici comunali di Bolzano. Il quadro che emerge non è particolarmente esaltante.Nel 2015 si sono registrate meno nascite che decessi: i nati sono stati 958, scesi di numero rispetto ai 1.005 del 2014; i decessi, al contrario, sono saliti, dai 1.055 del 2014 ai 1.073 del 2015. Il saldo naturale, ossia la differenza tra i nati e i deceduti, era negativa anche nel 2014, ma si attestava soltanto a -50 su 1.000 abitanti. Nel 2015 si è scesi ancora, più che raddoppiando il dato, a -115. Nell’ultimo anno il tasso di natalità è sceso da 9,5 a 9, il tasso di mortalità è salito, da 10,0 a 10,1 per mille abitanti. Oltremodo interessante è anche considerare in dettaglio i dati sulle famiglie con figli in città. La percentuale di famiglie con figli al 31 dicembre 2015 è del 36,9%, contro il 37% dell’anno precedente. Tra queste, le famiglie con un solo figlio sono oltre la metà, il 53,3%. Le coppie con figli sono in pratica soltanto una su cinque: nel 2014 erano il 21,6%, nel 2015 si è scesi al 21,3%. Oltremodo istruttivo è anche considerare il trend negli ultimi dieci anni. Le famiglie con figli erano il 38,6% nel 2006, scese poi al 38,2% nel 2007, scese ancora al 37,9% nel 2008, al 37,5% nel 2009, al 37,3% nel 2010, al 37,0% nel 2011 e ancora al 36,9% nel 2012. Solo nel 2013 si è registrato un lieve aumento e si è passati al 37,1%, per poi riprendere però a scendere nel 2014 (37,0%) e nel 2015 (36,9%).













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