Nascondeva i clandestini tra le angurie

Fermato a Cortina un tir targato “Bolzano”: l’autista trasportava tre minorenni curdi



BOLZANO. Lo avevano fermato per un normale controllo, ma appena si sono avvicinati al camion hanno sentito gridare e sbattere il portellone dall’interno. E quando, armi in pugno, hanno intimato all’autista di aprire il cassone frigo si sono trovati davanti l’inimmaginabile: in mezzo a bancali di angurie c’erano tre ragazzi, presumibilmente curdi e quasi sicuramente minorenni, tutti visibilmente debilitati da quello che doveva essere stato un lungo viaggio (successivamente stimato in 40-45 ore).

È la scena alla quale hanno assistito diversi passanti, ieri pomeriggio all’ingresso di Cortina, nel Bellunese dove una volante del locale Commissariato di polizia aveva appena fermato per un controllo un grosso camion frigo, targato Bolzano e alla cui guida si trovava un 50enne tedesco. Autista e mezzo nei confronti dei quali è immediatamente scattato il fermo per accertamenti da parte degli agenti, mentre veniva richiesta sul posto l’assistenza del personale del 118, che dopo aver prestato le prime cure ai tre ragazzi (tutti sprovvisti di documenti) ne ha disposto il trasferimento all’ospedale di Pieve di Cadore per un più approfondito controllo medico, in quanto oltre all’evidente debilitazione fisica due di loro erano anche febbricitanti.

L’autoarticolato (poi finito sotto sequestro) è stato quindi scortato nel piazzale della stazione di Cortina, dove gli uomini della polizia Scientifica hanno successivamente provveduto a un’approfondita ispezione del mezzo, all’interno del quale, oltre a sei grossi bancali carichi di quintali di angurie, sono stati rinvenuti anche alcuni sacchetti con gli escrementi dei tre giovani e alcuni cocomeri masticati. Successivamente scortato al Commissariato di Cortina, l’autista è stato trattenuto per rispondere alle domande dei poliziotti: un colloquio dal quale è emerso che il camion era partito dalla Grecia e, dopo essersi imbarcato a Patrasso, era giunto fino a Venezia, da dove aveva poi preso la strada per l’Austria. Senza che il conducente, a suo dire, si accorgesse del “carico” supplementare. Una posizione, quella dell’autista (che in caso di accertata responsabilità rischia l’arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina), a ieri sera ancora al vaglio degli inquirenti, che nel frattempo avevano inviato un fascicolo alla Procura.













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