Negozi in Galleria Ariston La crisi si è fatta sentire

Chiusi sei esercizi commerciali su trenta, ma i negozianti non demordono Iniziative per renderla più attraente. Boggian: «Necessaria la ristrutturazione»


di Ezio Danieli


MERANO. La Galleria Ariston sta perdendo parte dei suoi negozi. Sono una trentina in tutto ma ben sei hanno chiuso negli ultimi mesi. Colpa innanzitutto della crisi. Ma i motivi che hanno indotto i commercianti ad abbassare, per sempre, le saracinesche sono tanti. E tutti validi, dal loro punto di vista.

Ma quei negozianti che in galleria sono rimasti hanno deciso di darsi da fare per rendere la zona più vivibile e più attrattiva da un punto di vista commerciale, in attesa di una ristrutturazione, affidata al condominio che raggruppa i negozianti stessi ed anche i residenti.

«Faccio parte del team che si occupa dei vari problemi che ha la Galleria Ariston - dice Chiara Boggian titolare del bar Melody - e, dopo essermi consultata con altri soci del Fotoclub Merano di cui faccio parte - ho concretizzato un'idea. Ottenute da alcuni fotografi del club una serie di immagini da loro scattate, abbiamo pensato di esporle in alcuni dei negozi che purtroppo hanno chiuso negli ultimi tempi. Le foto sono già esposte in tre di questi esercizi e sono motivo di interesse nelle persone che passano».

Mi auguro che altri colleghi fotografi siano sensibili alla proposta e che possano contribuire con le loro opere ad abbellire la galleria e renderla più attrattiva», sottolinea Chiara Boggian. Quest’ultima, tramite il team che segue da vicino i problemi della galleria, spiega un'altra iniziativa che s'è concretizzata di recente: «Chi accede dalla parte di via delle Corse si trova davanti agli occhi un cartello in cui avvisiamo che la galleria stessa non è percorribile né in sella alla bicicletta né utilizzando lo skateboard. La galleria era diventata il passaggio prediletto per percorrerla pedalando o sfrecciando a velocità elevata con lo skate».

«Ora, accogliendo il nostro invito, si vedono sempre più ciclisti che scendono dalla loro bicicletta e la spingono. Anche i giovani con i loro skateboard non sfrecciano più mettendo a repentaglio la sicurezza delle persone. Che sono più tranquille e che possono guardare le vetrine senza più l'assillo di essere investite», evidenzia la titolare del bar.

Resta però il problema di fondo: sei negozi che hanno chiuso i battenti sono tanti, se messi in proporzione con le dimensioni commerciali della Galleria Ariston.

«La crisi economica che prosegue - conclude Chiara Boggian - ha giocato un ruolo determinante per la scelta fatta dai commercianti che in Galleria avevano aperto. Il fatto è che tutta la galleria ne risente: ha perduto una parte della sua attrattiva commerciale ed anche della sua vivibilità. Le due azioni che abbiamo deciso di intraprendere sono importanti. Ma da sole non possono bastare. Speriamo che si concretizzi in fretta la ristrutturazione della Galleria stessa».

E che qualche vantaggio possa arrivare anche dall'apertura di nuovi esercizi negli spazi dell’ex Bristol raggiungibile dalla parte sud della galleria, dopo i lavori per realizzare il contestato (soprattutto dall'artista autore della colonna e del bassorilievo) passaggio pedonale.

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