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Negozi: vetrine spente dalle 23. Svendite, la partenza è buona 

Entrate in vigore le regole provinciali, sanzioni per i trasgressori. Confesercenti: «Fate attenzione» Buio fino alle 6 anche per insegne e monumenti. Primo giorno di saldi, negozi affollati e vendite soddisfacenti


valeria frangipane


BOLZANO. Vetrine, insegne e monumenti. ci siamo.  Stop alle luci accese dalle 23 alle 6 della mattina.  Il regolamento provinciale è entrato in vigore e chi non si adegua rischia la sanzione da 500 a 1500 euro. Ieri (14 luglio) intanto sono partiti i saldi con i commercianti relativamente soddisfatti.

Vetrine spente.

Ridurre l'inquinamento luminoso e risparmiare energia: è l’obiettivo dei nuovi criteri varati dalla Provincia per l’illuminazione pubblica esterna, gestita dai Comuni, ma anche per le attività economiche private.

Confesercenti in una comunicazione agli associati ricorda loro che il 13 luglio è scaduto il periodo di adeguamento di un anno sull’obbligo di spegnimento notturno e già a partire dal 14 luglio è obbligatorio spegnere gli impianti dalle 23 alle 6 della mattina.

L’obbligo di spegnimento notturno riguarda: le insegne luminose, l’illuminazione decorativa, l’illuminazione di edifici e monumenti, l’illuminazione delle vetrine e quella natalizia.

Le disposizioni prevedono l’obbligo di spegnere durante le ore notturne insegne, pannelli, scritte auto-illuminanti di tutte le tipologie, comprese quelle dei monumenti ad eccezione delle attività aperte.

«Fate attenzione alle sanzioni».

Per l’assessore all’ambiente Giuliano Vettorato, le misure adottate sul territorio, grazie ad un efficace lavoro di rete, vanno nella direzione di limitare l’inquinamento luminoso.

«Un passo necessario – spiega – se si pensa anche alla stima secondo cui entro il 2050 circa il 75% della popolazione mondiale vivrà in città. Il nostro territorio sta subendo una rapida trasformazione, dobbiamo puntare, fin da subito, a migliorare la qualità dell’illuminazione pubblica, rendendo meno abbagliante, più confortevole e meno pericolosa la luce. Ridurre lo spreco di energia elettrica, ottimizzando un’illuminazione funzionale e sostenibile, significa - conclude l’assessore fare una scelta che aiuti l’ambiente e garantisca anche un risparmio economico. Illuminare meno significa illuminare meglio».

I saldi sono partiti bene.

Le svendite di fine stagione sono partite bene. Anche se l’online risulta imbattibile.

Elena Bonaldi - presidente di Confesercenti - punta sui saldi perché l’inflazione ha svuotato il portafoglio alle famiglie. «La partenza è buona, sia in periferia che in centro. Ma va anche detto che tra carte fedeltà, sms vari e app con gli sconti, tanti esercizi e grandi catene, hanno iniziato giorni fa ad abbassare i prezzi». Secondo una ricerca Confesercenti Ipsos, il budget medio delle famiglie è di 227 euro. In media, chi fa shopping nei saldi - sottolinea la ricerca nazionale basata su interviste a 850 persone tra i 18 e i 65 anni - compra poco meno di tre prodotti a testa, anche se il 26,9% ne compra quattro o più (il 40,8% uno o due).

In cima alle preferenze ci sono le calzature - acquisto segnalato dal 65% del campione, circa il 68% tra le donne - seguite da magliette (t-shirt ma anche top, body e canottiere) che sono ricercate dal 57,3% dei consumatori. Poi pantaloni, jeans, shorts e leggings (53%, ma è il 61% tra gli uomini), costumi (21,5%) e camicie (19,6%). Tra le donne, forti gli acquisti di abiti estivi (31% delle segnalazioni).

Thomas Rizzolli - fiduciario per Bolzano dell’Unione commercio -registra a sua volta una buona partenza: «Il tempo ci ha dato una mano. Credo che le svendite andranno bene perché il consumatore può acquistare prodotti di qualità a prezzi vantaggiosi in un momento non affatto facile».

Andrea Balzari, commerciante del centro, parla di clientela disorientata: «Nel resto d’Italia i saldi iniziano una settimana prima. Da giorni chi entra in negozio è convinto di poter fruire dei ribassi. Per me le date sfalsate non funzionano per Bolzano. Diverso il discorso per le valli e la periferia».

Richard Franchi - del negozio di via Streiter - critica gli sconti eccessivi: «Lo sconto del 70% non è credibile».

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