BOLZANO. «Non ci voglio mica guadagnare qualcosa. Però ho pensato che in tanti, oggi come oggi, non sanno cosa sia un vero albero di mele. E tanti altri, magari, a Oltrisarco avrebbero piacere ad avere un loro orto da coltivare: roba genuina, in pratica a costo zero». Per questo motivo, il patron del gruppo Oberalp Salewa, Heiner Oberrauch, ha deciso di risistemare l’area attorno al suo castel Flavon. Ci realizzerà degli orti familiari, da destinare ai residenti nel rione di Oltrisarco e dintorni. E anche un giardino, «perché oggi come oggi in Alto Adige non ci sono più dei veri meli, piuttosto abbiamo dei cespugli di mele...»

Sulla collina posta accanto al castello, riqualificato da Oberrauch e trasformato in ristorante, fino a qualche decennio fa si trovava un prato da sfalcio, in seguito utilizzato come pascolo. Con gli anni il piccolo appezzamento - nei pressi della galleria bunker del vallo alpino Littorio, sempre di proprietà di Oberrauch - è stato abbandonato a se stesso ed è stato invaso dalla vegetazione. Ora lo si ripulirà. Una volta dissodato il terreno, avverrà la piantumazione: un frutteto dove verranno piantate una dozzina di antiche varietà di melo. In tutto si tratta di circa tremila metri quadrati di terreno.

Oltre all’aspetto educativo-ambientale, di cui potrà godere chi visiterà il meleto, nelle antiche sale restaurate del castello verranno serviti i frutti così coltivati. Il ristorante servirà frutta fresca ma anche dolci, mousse e via cucinando.

Ma l’inusuale davvero è il resto: una ventina di orti, messi a disposizione dei bolzanini che risiedono a Oltrisarco e ad Aslago. Sulla falsa riga degli orti destinati dal Comune ai pensionati, anche qui ci sarà una graduatoria e si dovrà pagare una cifra simbolica, una ventina di euro al mese. A gestire l’iter di assegnazione annuale degli orti sarà proprio il municipio. In queste settimane l’assessore Judith Peintner Kofler si sta occupando di studiare un modello adeguato per gestione degli orti familiari.

Intanto, a Castel Flavon si attende l’apertura della passeggiata per e da San Giacomo. In primavera dovrebbero concludersi i lavori di messa in sicurezza del versante roccioso.

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