Nella zona della stazione il degrado arriva puntuale

Brutto biglietto da visita, fra zone-discarica, parcheggio a buchi e bici “selvagge” Ente ferroviario e Comune si palleggiano la responsabilità e niente si risolve


di Umberto Principe


BRESSANONE. Per chi sceglie la mobilità con i mezzi pubblici, leggi treno, le stazioni rappresentano, o almeno dovrebbero, il primo biglietto da visita del luogo in cui si arriva. Qui purtroppo però si parla di una situazione più volte denunciata ma che pare ancora lontana dalla soluzione. La stazione di Bressanone infatti, con annessa area parcheggio per auto, moto e biciclette, è tutt’altro che un bel biglietto da visita per la città. Una città di grande attrazione turistica con bellezze naturali, e non solo, impagabili ma purtroppo la sua area stazione non è quello che i residenti della città vescovile vorrebbero.

Basta fare un giretto all’esterno e dentro l'antica struttura, e all'interno della grande area parcheggio, per rendersi conto della grave incuria che esiste nella zona. Da anni, una vasca “arrangiata” con dei tubi per spruzzi di acqua, una cabina telefonica con una porta a penzoloni, un parcheggio per biciclette ben fornito di “fermi” ma disordinatamente sfruttato (con difficile passaggio per i pedoni), due ex giardini all'interno della stazione che sanno di relitti anni Quarante e infine un grande parcheggio da 200 posti, con arbusti, senza illuminazione, con fondo sconnesso e usato non solo dai mezzi di trasporto ma anche da incivili che lo scambiano per discsarica e ci lasciano la loro immondizia.

Un quadro davvero penoso che classifica la stazione di Bressanone come una delle peggiori, quanto a presentazione, dal Brennero a Verona.

Di chi la colpa? Gli addetti comunali fanno quello che possono, quelli statali si limitano a chiudere i buchi nel parcheggio alla peggio, con cemento scarso destinato a frantumarsi rapidamente. La polizia ferroviaria di Bressanone si prodiga a segnalare il tutto alla propria sede di Verona che “gira” alle sedi di competenza delle Ferrovie. Quindi... le Ferrovie aspettano di passare la zona al Comune e non spendono, il Comune attende con calma il passaggio e non interviene nemmeno per tutelarsi e il semplice cittadino nel suo candore si domanda: «Ma sia l'uno che l'altro non hanno rispetto per l'ambiente e le persone?».

Basterebbero per i primi interventi solo pochi minuti per rendere più accettabile la visione quotidiana.

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