«No alla paura delle altre religioni» 

Il vescovo Ivo Muser in duomo: «Un rito penitenziale da solo non basta»



BOLZANO. Il coraggio di rinunciare a qualcosa e di condividere, la volontà di riconciliarsi senza rimandare, il messaggio della croce che elimina la paura verso persone di altre religioni: sono alcuni passaggi dell’omelia del vescovo Ivo Muser nel Mercoledì delle ceneri in Duomo a Bolzano. Nella celebrazione che avvia il periodo quaresimale verso la Pasqua, il vescovo ha ricordato che un rito penitenziale da solo non è sufficiente. “Serve il coraggio di rinunciare e condividere, azioni che sono espressione della vera relazione con Dio e con l’uomo.” Il presule ha poi ricordato che “la riconciliazione è il programma quaresimale più importante“ e ha esortato il singolo a non rimandare la sua conversione: “Il domani non è nelle nostre mani, e corriamo il rischio di veder accendersi in noi la guerriglia interminabile del compromesso e del doppio gioco. Ora è il momento favorevole. Oggi e adesso siamo chiamati alla riconciliazione, non domani o dopodomani”.

E dunque, secondo il vescovo, “chiediamoci seriamente: con chi devo riconciliarmi? Come posso cambiare concretamente?“ Sarà questo “il cammino convinto verso la festa più importante della nostra fede.” Infine il passaggio sul significato della croce, “il segno di riconoscimento cristiano che ci accompagna nel periodo quaresimale”, ha specificato Muser. Riscoprirlo e riviverlo vuol dire “non avere paura di persone di altre religioni e con altre visioni del mondo, non alimentare polemiche o populismi contro chi la pensa diversamente”. Nel corso della storia sono state compiute ingiustizie nel nome della croce, ha ricordato il vescovo, “ma il messaggio della croce non deve essere una dichiarazione di guerra. Nel nostro pensiero, nel nostro parlare e nel nostro agire noi cristiani dobbiamo orientarci alla non violenza e all’amore di colui che è vissuto, morto e risorto per tutti”. In caso contrario, ha concluso il vescovo, “la croce sarebbe solo un segno esteriore e inefficace di tradizione e cultura.” Ricordiamo che il Mercoledì delle ceneri segna l’inizio della quaresima, il periodo di conversione e penitenza che dura 40 giorni in preparazione alla Pasqua. I sacerdoti impongono sulla fronte o sul capo dei fedeli un po’ di cenere, a simboleggiare la polvere che l’uomo diventerà, come esortazione alla conversione. La formula che si recita è “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” oppure “Convertiti e credi al Vangelo”. A essere bruciate sono le palme e i rami d’olivo benedetti in occasione della domenica delle Palme dell’anno prima.













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