Nomadi violenti, «Via dalle case Ipes»

Il presidente Pürgstaller conferma il pugno duro: chi non rispetta le regole verrà colpito da sfratto



BOLZANO. «Nessuna tolleranza. Chi non rispetta i regolamenti condominiali dell’Ipes, verrà raggiunto da ingiunzione di sfratto». Sono Albert Pürgstaller (presidente) e Renzo Caramaschi, vicepresidente dell’istituto, ad annunciare il pugno duro contro i condòmini abituati a spadroneggiare nei palazzi ove risiedono a spese del contribuente. La denuncia dei tre ragazzi che l’altra sera in via Palermo sono stati aggrediti e pestati a sangue da un gruppo di nomadi domiciliati in case Ipes, ha lasciato il segno. Anche perchè le stesse vittime del pestaggio hanno indicato iato pubblicamente il regime di paura imposto in alcuni caseggiati proprio dai nomadi autori del pestaggio e domiciliati in appartamenti Ipes di via Cagliari e via Genova.

«C’è gente che la sera evita addirittura di scendere in garage o in cantina per paura di incontrare queste persone incivili e molto violente» ha raccontato uno dei giovani aggrediti e pestati l’altra sera in via Palermo.

L’accusa è sempre la stessa. Molti inquilini si sentono indifesi ed anche le forze dell’ordine, in qualche occasione, avrebbero dimostrato difficoltà ad intervenire tempestivamente. E’ possibile che persone così violente ed incivili possano godere dei vantaggi di un alloggio pubblico non rispettando alcun regolamento nei confronti dei vicini? «Per i reati commessi ci penseranno le forze dell’ordine e la magistratura - puntualizza Caramaschi - per il comportamento incivile in condominio ricordo che la violazione reiterata dei regolamenti Ipes porta, dopo un paio di richiami, all’ingiunzione di sfratto».

Insomma, non esiste alcuna posizione «morbida» da parte dell’istituto. Lo conferma anche il presidente Pürgstaller il quale ricorda che proprio recentemente sono stati avviati tre procedimenti di revoca dell’alloggio, uno dei quali già eseguito. Ma Gianfranco Ponte, rappresentante dell’associazione inquilini Ipes, sottolinea che molte volte le richieste di maggiore sicurezza avanzate dagli inquilini in palazzi a rischio, non sono state accolte. «C’è stato anche chi voleva pagare durante le ore notturne la presenza di una guardia giurata - ricorda - ma l’istituto non ha dato il permesso. Così come non ha portato mai a nulla la collaborazione annunciata con la Guardia di Finanza per chi si dichiara nulla tenente, ottiene un alloggio a canone zero e poi parcheggia nei garage auto di lusso». (ma.be.)

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