Non restituiscono la casa, il Comune li denuncia

Un alloggio in via Lido era stato concesso a una coppia in difficoltà economiche Alla scadenza dell’assegnazione, il 31 ottobre, i due non hanno liberato i locali


di Giuseppe Rossi


MERANO. Sarebbero dovuti restare all'interno dell'alloggio comunale loro assegnato provvisoriamente solamente per due anni. Scaduto però il termine una coppia di persone in difficoltà economiche ha pensato bene che quell'appartamento andava difeso a denti stretti.

A due settimane dalla scadenza dell'assegnazione provvisoria, adesso il Comune parte alla carica e con una procedura urgente che ha pochi riscontri in riva al Passirio porta la coppia di assegnatari davanti al giudice del tribunale di Bolzano per ottenere il rilascio dell'appartamento e poterne rientrare in possesso.

La vicenda ha origine nell’autunno del 2012, quando a una coppia di persone residenti in città l'assessorato comunale agli affari sociali decise di mettere a disposizione per due anni, dal primo novembre del 2012 al 31 ottobre del 2014, uno degli appartamenti comunali presenti in via Lido. A motivare il provvedimento era stata la situazione di estrema difficoltà economica nella quale si trovava la coppia, incapace di poter provvedere da sola al pagamento di un affitto per un appartamento sul libero mercato.

Ora però la decisione presa dal Comune si ritorce contro, anche se resta da capire come mai alla coppia sia stato concesso un alloggio solo per due anni e resta anche da comprendere la fretta odierna di averlo indietro libero.

Tanto è che alla scadenza, il 31 ottobre scorso, gli inquilini non hanno provveduto a liberare l'alloggio "ma continuano – si legge nelle premesse della delibera con la quale sindaco e assessori hanno incaricato l'avvocatura comunale di procedere per vie legali – a occuparlo nonostante i solleciti di rilascio inviati dal Comune".

Al giudice spetta a questo punto il compito di capire i motivi del mancato rilascio da parte degli inquilini, un compito a cui si lega anche la valutazione della necessità di riavere indietro libero l’alloggio da parte del Comune.

Ma l'altro giorno la giunta comunale non si è dovuta occupare solamente di alloggi occupati, ma anche di un provvedimento, il terzo nel giro di due mesi, di sfratto ai danni di esercizi commerciali non in regola con i canoni d’affitto.

A finire nel mirino dell'avvocatura comunale questa volta è la società Arash sas, società che gestisce il chiosco di via delle Corse. L'ufficio patrimonio del Comune ha predisposto il testo della delibera approvata dalla giunta, secondo il quale i gestori "non hanno corrisposto i canoni dovuti nonostante i vari solleciti di pagamento inviati". E quindi ora dovranno liberare forzatamente i locali di proprietà pubblica.

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