Nonostante i vigili l’ingorgo resta

Non sembra esserci soluzione: quando si favorisce chi arriva dalla galleria si intasa il sottopasso


di Bruno Canali


LAIVES. Sono passati alcuni giorni da quando, in base all'accordo fra Laives e Bolzano, alla rotatoria di via Einstein (ingresso sud della zona industriale di Laives) durante l'orario di punta del traffico mattutino,un vigile urbano del Comune di Bolzano è presente per favorire soprattutto il deflusso delle migliaia di mezzi, di ogni dimensione, in arrivo dalla galleria della variante alla statale 12. La situazione comunque rimane caotica, specialmente fra le 7 e le 8 perché, nonostante la presenza del vigile urbano, gli ingorghi rimangono e - quello che è peggio - non sembra esserci soluzione. Quando infatti vengono fatti scorrere i mezzi in arrivo dalla galleria, automaticamente si forma una lunga colonna in arrivo da San Giacomo, che a momenti blocca anche l'incrocio fra la statale 12 e via Einstein e viceversa. La decisione di provare con un vigile urbano è dettata dalla necessità di evitare il più possibile che si formi un intasamento entro la galleria della variante perché, quando succede, chi arriva da Laives e dalla Bassa Atesina, appena se ne rende conto, cerca in tutti i modi di uscire dalla variante, anche con pericolosissime inversioni di marcia davanti al portale sud della galleria (quello di Pineta) per imboccare invece la statale 12. Questo però fa sì che tutto il traffico attraversi l'abitato di San Giacomo, vanificando i benefici che proprio la variante in galleria dovrebbe portare alla comunità che vi abita. Va anche detto che buona parte di questo traffico dentro San Giacomo è determinato dai residenti (e quindi non si potrà mai eliminare) perché negli ultimi anni nella frazione si è costruito molto (Garden Village) e la prospettiva poi è quella di ulteriori, nuove abitazioni (l'ex magazzino Amonn, oggi abbandonato nel cuore di San Giacomo ad esempio ha 50 mila metri cubi potenzialmente edificabili) e nuovi alloggi significano inevitabilmente altre automobili. C'è poi un altro aspetto che qualche ambientalista "illuminato" aveva previsto ancora decenni orsono, quando la variante alla statale 12 era solo una ipotesi e che adesso, puntualmente, si sta verificando: che proprio la variante in galleria diventi la terza corsia dell'autostrada. Succede infatti che tanti mezzi, anche pesanti, che prima dell'arrivo della variante imboccavano l'autostrada per evitare "l'imbuto" di via Kennedy a Laives, adesso invece siano tornati sulla statale 12 diventata molto scorrevole (e gratuita rispetto al pedaggio autostradale) fra la Bassa Atesina e Bolzano. E' questo traffico che con il "tappo" rappresentato dalla rotatoria all'ingresso della zona industriale di Bolzano, contribuisce a creare la situazione di caos ogni mattina e come detto, stante l'attuale situazione viaria, sarà difficile riuscire a risolvere il problema, che ci sia un vigile o un impianto semaforico alla rotatoria di via Einstein. La conseguenza immediata poi, che si verifica ogni mattina, è quella della colonna di mezzi provenienti da San Giacomo, che finiscono per bloccare l'incrocio fra statale 12 e via Einstein, a Maso della Pieve. A proposito c'è anche chi propone di indirizzare le automobili provenienti da San Giacomo verso Maso della Pieve, per poi entrare in zona industriale alle porte di Oltrisarco. La soluzione definitiva però non potrà che arrivare con il prolungamento della variante in galleria fino a Campiglio, oltre Bolzano, mentre tutte le altre ipotesi rimangono palliativi che non fanno altro che spostare il caos da una parte all'altra della rete viaria le colonne quotidiane di mezzi in arrivo da sud a Bolzano.













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