il ristorante

Norbert Niederkofler, lo chef "rivoluzionario"

Il St Hubertus di San Cassiano festeggia i 20 anni: un talento immenso e la forza di idee sempre nuove e “avanti”


di Angelo Carrillo


Incendiari a 20 anni, pompieri a 40. Per Norbert Niederkofler le cose non sono andate esattamente così. Alla boa dei 50 anni lo chef del ristorante St Hubertus di San Cassiano ha fatto un figlio. Poi ha rivoluzionato la sua cucina. Quindi a 55 anni si è sposato. Nello stesso anno ha festeggiato anche il giubileo dei primi 20 anni del “suo” ristorante.

Due decenni nel corso dei quali, Niederkofler, ha trasformato un ristorante d’albergo il cui pubblico di riferimento erano i forzati dell’après-ski con gli scarponi ancora indosso in una delle migliori tavole d’Italia. Per festeggiare, in estate, il ristorante ha riproposto venti piatti, uno per anno, testimoni dello stile e dell’evoluzione del grande cuoco altoatesino. La variazione di fegato grasso che risale al 2000, l’anno in cui il ristorante prese la prima stella Michelin fino agli gnocchi di rapa rossa del 2013 insieme ad altre pietre miliari della sua carriera. Un successone. Da tre anni però al St Hubertus non si trova più né foie gras, né pesce di mare. I prodotti del mercato-mondo della cucina internazionale hanno fatto posto agli ingredienti di “Cook The Mountain”. Verdure, latticini, carni e anche pesci del territorio e della tradizione alpina. Intorno a questa nuova filosofia di cucina è nato anche Care’s, concluso giovedì, l’evento creato da Niederkofler sulle ceneri della Chefs Cup per discutere con colleghi, giornalisti ed esperti dei temi della cucina e dell’agricoltura sostenibile. Un grosso successo. Dietro, naturalmente la macchina ormai rodata del ristorante dell’Albergo Rosa Alpina della famiglia Pizzinini. Uno staff di prim’ordine con giovani talenti come Michele Lazzarini, sous chef di Niederkofler, cui viene data anche libertà creativa – vedi la pera in kombucha di frutti di bosco. In sala, invece la macchina del servizio viene guidata da uno dei migliori sommelier italiani: Chris – non ne sbaglia mai una! – Rainer. Un grande maestro degli abbinamenti e un palato eccezionale. Difficile scegliere tra i tanti piatti ricchi di suggestioni della carta: la tartare di coregone (che sostituisce degnamente quella di tonno)con i capperi di sambuco e il vino di Terlano. L’agnello dell’Alta Valle Isarco con Topinambur e arrosticino al ginepro o il filetto di bue di malga e prugne del maso Aspinger. Anche la coccola dolce finale è un viaggio nel gusto grazie a Andrea Tortora “miglior patissiere del 2016”. Indimenticabile il su Pan d’Oro.

Come la strada percorsa da un adulto rivoluzionario.

Ristorante St Hubertus

dell’Hotel Rosa Alpina

Strada Micurá de Rü, 20

San Cassiano in Badia

Tel. 0471 849 500 www.rosalpina.it













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