Nuoto: Lisa Fissneider festeggiata a Caldaro

"La Pellegrini ha ragione, è ora che mi butti tra i grandi"



CALDARO. Un viaggio di quasi 24 ore per tornare dal Perù sino alla terra d'origine, giusto in tempo per vivere da protagonista il caloroso abbraccio della «sua» Caldaro. Lisa Fissneider, l'eroina dei recenti Mondiali juniores di nuoto, ha ricevuto ieri sera lo splendido omaggio dai propri compaesani per le tre medaglie ottenute a Lima, ma ha trovato comunque il tempo per rispondere con la consueta genuinità e disponibilità alle nostre domande. Una breve chiacchierata che ci ha permesso di comprendere più da vicino le emozioni di colei che a soli 16 anni si candida per essere una delle atlete di punta nel futuro del nuoto italiano e, perché no, internazionale.

Con il consueto sorriso stampato sul volto e reso inevitabilmente più accentuato dalla gioia tutt'ora incancellabile per i recenti capolavori compiuti, Lisa ripercorre dal principio l'avventura appena conclusa: «Devo ammettere che all'inizio sono stata un po' choccata dalla situazione presente in Perù - esordisce la stellina della Bolzano Nuoto -. In questa stagione lì è inverno e fa freddo, inoltre la piscina non era ancora del tutto pronta per la rassegna iridata e di fatto era costituita da una vasca coperta solo con un pallone aerostatico. Tutto un altro mondo insomma. Ci ho messo un paio di giorni, ma poi mi sono abituata e le cose sono andate molto meglio.»

Di lì a poco è anche arrivato il momento di scendere in vasca. Per vincere il primo oro sui 50 rana... «Sicuramente la gara più difficile. Ero partita per arrivare in finale, ma dopo averla raggiunta la pressione si è fatta altissima. Direi che mi sono tranquillizzata solo dopo, quando avevo la medaglia al collo... Scherzi a parte, riuscire a conquistare l'oro ha davvero significato realizzare un sogno.» Quale il momento più bello in assoluto? «Sempre sui 50 rana, nell'istante del tocco conclusivo. Ho guardato il tabellone e ho visto il mio nome in cima alla lista, subito dopo ho sentito l'esplosione e le grida dei miei compagni azzurri. E' stato fantastico, ma anche le emozioni vissute sul podio si sono rivelate uniche.»

C'è qualcuno in particolare a cui vuoi dedicare i tuoi trionfi? «Senza dubbio a "Bozzo" (coach Dario Taraboi, ndr). Ha lavorato molto con me, mi è stato sempre vicino e mi ha rassicurato quando avevo dei dubbi, come sui carichi di lavoro. Anche il mio compagno di squadra Stefano Ballo, partito insieme a me per Lima, mi ha aiutato molto. I miei genitori, infine, sono stati fantastici: mi è bastato sentire la loro voce per telefono e ho ottenuto una carica incredibile, rivelatasi decisiva per vincere.»

Per te si è "scomodata" anche Federica Pellegrini, che ti ha fatto i complimenti e ti ha consigliato di concentrarti sugli assoluti. «Sono stata contentissima di leggere le sue parole. E' stupendo sapere che una campionessa del genere pensi certe cose di te. Ciò anche considerando che lei per me è un esempio e, dopo il bronzo conquistato insieme ad Eindhoven lo scorso anno, anche un'amica. Sul discorso "assoluti" credo abbia ragione: ormai dalla categoria Juniores ho ricevuto tutto e adesso voglio migliorare tra i "grandi", per puntare ad un altro sogno, le Olimpiadi.» Ma prima è il momento delle meritate ferie. «Andrò sul Gargano a nuotare, seppur in modo decisamente più rilassato rispetto a quanto fatto finora...»













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