Nuova funivia di San Genesio e parcheggio, parte il cantiere 

Mobilità sostenibile. Avrà una capacità di 450 passeggeri l'ora  con un tempo di percorrenza di 5 minuti e 40 secondi per il tragitto di 2,5 chilometri (760 metri di dislivello). Obiettivo: fornire una alternativa valida all’utilizzo dell’auto. Tre piloni invece di sette 


Paolo Campostrini


Bolzano. Sarà uno dei primi progetti infrastrutturali a ripartire . E una delle ragioni risiede nel fatto che Bolzano aspetta i suoi nuovi parcheggi di “smaltimento pendolari”. Si tratta della nuova funivia di San Genesio la quale, dopo essere stata frenata dal Covid, riparte in autunno. L'agenda disegnata dalla Provincia parla chiaro: lavori entro l' anno. Il che significa che il cantiere sta per essere predisposto. Perché Bolzano, oltre che naturalmente San Genesio, attende con ansia? Perché il progetto ha messo in conto anche quasi 60 posti auto nel piazzale antistante il nuovo “cubo” pronto ad ospitare la stazione a valle delle funivia. Questi sono essenziali per costruire quella "geografia "'di ingressi urbani che il Comune ha posto come orizzonte per integrare i supporti già in atto per merito del metrobus.

La rete dei parcheggi

Oltre allo snodo dei parcheggi alla porta di Sarentino, la quarta per numero di accessi e dunque di importanza, lo schema prevede il grande parcheggio sud, a fianco della zona Fiera con almeno quattrocento posti auto e, soprattutto, l'intermodale a Ponte Adige che dovrà accogliere i pendolari dal Meranese e dall'Oltradige per poi smistarli con bus, metrobus e nuova linea MeBo. La porta sarentina prevede, con la nuova funivia, oltre alla sessantina di parcheggi auto (di cui cinque con sistema di ricarica per auto elettriche) anche 150 posti bici scoperti e una cinquantina di coperti. Mentre per la stazione a monte sono in progetto info point spazi commerciali, una fermata autobus e ancora 90 posti bici per ottimizzare i collegamenti con i parcheggi già presenti in zona. La nuova funivia, insomma, dovrebbe anche fungere da acceleratore per una possibile mobilità leggera, dove le auto, a monte, starebbero al loro posto integrate dalle bici e dove invece, a valle, chi proviene da Sarentino potrà trovare uno stallo per la sua auto e poi proseguire o in bici, lungo le ciclabili, o in bus con le nuove linee predisposte per raggiungere velocemente il centro. Insomma, a breve partirà il cantiere per una funivia radicalmente riqualificata ma anche una opzione in più per una questione che assilla Bolzano da decenni: i pendolari.

Obiettivo: non usare l’auto

In effetti, la funivia stessa dovrebbe essere più attrattiva, anche per chi scende ancora dal monte in auto. Con i 20 milioni investiti da palazzo Widmann (e col Comune che si accollerà invece le spese per le infrastrutture del piazzale) l'impianto che oggi trasporta fino a 80 mila persone l'anno dovrà passare ad una capacità di 450 passeggeri all'ora con un tempo di percorrenza dei due chilometri e mezzo con 760 metri di dislivello tra Bolzano e San Genesio, di 5 minuti e 40 secondi. Al millimetro. In più la funivia sarà completamente automatizzata, senza più personale a bordo e sarà supportata da tre piloni ( al posto dei sette attuali). Il cadenzamento è stato impostato per tenere un ritmo di 15, 10 o sette minuti e mezzo. Ricordiamo che il progetto nasce da un concorso che ha premiato, lo scorso anno, la proposta dell'architetto Marco Sette, uscito vincitore da una serie di idee giunte alla giuria di selezione. Il disegno delle due stazioni, soprattutto quella a valle, aveva suscitato, al tempo, una serie di osservazioni, anche polemiche. In realtà, l'elemento cubico che contraddistingue l'impianto bolzanino, si integra nel contesto proprio per via della sua assenza di orpelli, la leggerezza e la geometricità del disegno. Un cubo di grande pulizia complessiva che emerge, rispetto al paesaggio, ma che non confonde la vista , mostrandosi in tutta la sua presenza scenica ma anche profondamente funzionale. E la funzionalità sarà, come detto, anche negli annessi. In particolare negli spazi ricavati dall'attuale luogo, un poco confuso e poco “disegnato”, per ricavare invece parcheggi essenziali perché la città possa fornire risposte adeguate alle sue esigenze di viabilità complessiva. Non per niente, molto del processo decisionale che sta portando all'avvio della fase realizzativa, è stato compiuto in sinergia tra tecnici provinciali e comunali. E ora appare molto lontana la prospettiva, allora inquietante e giustamente posta da parte, di una teleferica di collegamento funivia-monumento alla Vittoria.













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