Nuova legge elettorale, italiani a rischio 

Confermati i tre collegi per il Senato, mentre per la Camera il testo approvato ieri prevede due soli collegi in Alto Adige


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Parlamentari del territorio, salvati sei senatori su sette, la rivoluzione riguarderà i deputati. Oltre al taglio previsto dalla riforma costituzionale, rischia di essere compromessa la rappresentanza italiana altoatesina. Il discorso entra nel vivo. Il Senato ha approvato ieri il disegno di legge 881 «Disposizioni per assicurare l'applicabilità delle leggi elettorali indipendentemente dal numero dei parlamentari». Bocciate le proposte di modifica della Svp. Il testo viene inviato ora alla Camera con lo schema che prevede in futuro il taglio da 11 a 7 deputati in Trentino Alto Adige, così eletti: due collegi in Alto Adige, due in Trentino, e tre deputati eletti con listino proporzionale.

La novità più significativa riguarda i collegi: al posto dei tradizionali tre collegi, si scende a due. Non è ancora definito il perimetro dei due nuovi collegi, «ma è evidente che sarebbe più complicato in questo modo garantire una corretta rappresentazione dei gruppi linguistici», sottolinea il senatore Meinhard Durnwalder (Svp), che ieri è intervenuto in aula. La Svp ha proposto (inutilmente) tre collegi in Alto Adige, tre in Trentino e un solo deputato eletto con il proporzionale. «Ai nostri emendamenti si sono unite le senatrici trentine Donatella Conzatti ed Elena Testor di Forza Italia», riferisce Durnwalder, «Speriamo che la situazione possa cambiare durante l’esame della legge alla Camera». Ieri la Svp in Senato ha votato a favore del disegno di legge. Il testo corre in parallelo al disegno di legge costituzionale (approvato in prima lettura) che riduce il numero dei parlamentari da 640 deputati a 400 e da 315 senatori a 200.

Vanno riviste, in base a parametri legati alla popolazione, le rappresentanze parlamentari di ogni territorio. Per quanto riguarda il Senato, se n’è parlato molto durante le trattative per la giunta provinciale a Bolzano, perché un emendamento concordato con Roberto Calderoli (Lega) ha garantito questo schema: tre collegi senatoriali per l’Alto Adige e tre per il Trentino. Rispetto a oggi verrà perso solo il settimo senatore, eletto con il listino proporzionale. Resta dunque garantito il collegio Bolzano-Bassa Atesina disegnato per facilitare l’elezione di un senatore del gruppo italiano.

Salvi ripensamenti, non sarà così, come detto, per la Camera. Riassume Durnwalder: «Fissati sette deputati per il Trentino Alto Adige, avevamo chiesto di prevedere la formula di sei collegi e un eletto con il proporzionale. Purtroppo oggi in aula (ieri, ndr) la legge è rimasta nella versione prevista inizialmente: due collegi in Alto Adige, due in Trentino e tre deputati eletti con il proporzionale». Praticamente impossibile eleggere un italiano nei collegi altoatesini, a meno che non vengano stipulati accordi. Qualche chance in più potrebbe esserci nel proporzionale.

Vincenzo Garruti (M5S), relatore del disegno di legge, ha spiegato ieri in aula: «Ho provveduto a inserire nel disegno di legge un emendamento che consenta di contemperare tutte le richieste che mi sono pervenute, al fine di rimanere fedele alle garanzie riconosciute al Trentino Alto Adige finora. La misura n. 111 (di applicazione del Pacchetto) è stata accordata solo con riferimento al Senato. In relazione alla Camera le leggi elettorali che si sono succedute nella storia della Repubblica non hanno mai introdotto alcuna misura derogatoria per il Trentino Alto Adige con l'unica eccezione della legge 3 novembre 2017, n. 165, che ha costituito in quella Regione sei collegi uninominali a fronte di 11 seggi complessivi. In quella Regione, cioè, la quota di seggi uninominali è circa del 55 per cento sul totale, mentre nel resto delle circoscrizioni italiane è del 36,5 per cento. Non può essere accolto un intervento derogatorio che riguardi i seggi del Trentino Alto Adige.

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