Nuove case in area ex gas scatta il ricorso dei vicini

Si concretizzano le proteste legate all’aumento delle dimensioni dell’edificio La richiesta al consiglio comunale è di rivedere la modifica del piano d’attuazione


di Giuseppe Rossi


MERANO. La modifica del piano d'attuazione dell'area ex gas per la costruzione di alloggi protetti per anziani, continua a non piacere ai confinanti. Dopo una raccolta di firme in primavera e la consegna della petizione al sindaco, i proprietari delle coop sorte negli ultimi anni nell'area bonificata e alcuni residenti in via Monte Tessa sono passati alle vie legali. L'aumento di cubatura globale della zona per attrezzature collettive, da 2.400 a 8 mila metri, la possibilità di aumentare l'edificio di un piano e l'allargamento del sedime da occupare, non piacciono proprio. I confinanti hanno deciso di contrastare sin dove possibile l'iter di costruzione del nuovo centro per anziani autosufficienti, che dovrà prendere il posto degli alloggi oggi presi in affitto dal Comune a Villa Maria e a casa Melchiori. Tutto ovviamente con una dilatazione dei tempi di realizzo del nuovo edificio. «Nulla contro gli anziani - avevano detto i firmatari della petizione - ma in spazi più ampi verso via Toti, senza costruzione di mostri in cemento da sette piani».

Il primo passo è stato compiuto recentemente: i contrari alla modifica del piano di attuazione hanno presentato ricorso in Comune contro la delibera del consiglio, indicando una serie di osservazioni. L'edificio, secondo i confinanti, diventerebbe troppo grande rispetto ai progetti iniziali, togliendo vista e sole a chi ha acquistato un alloggio in coop un paio d'anni fa. Gli stessi confini tra palazzi vicini verrebbero a ridursi rispetto a quanto previsto dal piano urbanistico. Paure sono legate anche al destino del parco giochi previsto nell'area e al traffico ingenerato dall'aumento degli alloggi per gli anziani.

L'iter ora prevede che le osservazioni dei confinanti arrivino in consiglio comunale con una serie di controdeduzioni: se il consesso darà nuovamente il via libera al piano modificato e alle nuove dimensioni, sarà poi la Provincia, entro primavera 2013, a dare il parere finale. Prima di aprile 2013 dovrà anche essere presentato in commissione edilizia il progetto esecutivo (oggi esiste solo quello di massima).

Ma sulla strada verso l'apertura del cantiere c’è un'altra incognita: i confinanti potrebbero tentare, fossero bocciate le loro osservazioni, la strada del Tar. E in tal caso la costruzione si sposterebbe all'infinito.

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