Nuove regole Imu, Bova chiede controlli sugli sgravi allargati

Il consigliere vuole che sia garantito e certo il valore sociale di chi concede gratis l’uso della seconda casa a un parente


di Alessio Pompanin


BRESSANONE. Attenzione ai proprietari d’immobili che cercano escamotage per limitare il pagamento dell’Imu e si fingono filantropi ma in realtà hanno il pelo sullo stomaco. Potrebbe essere la nuova mission del consigliere comunale brissinese Antonio Bova (Alto Adige nel cuore), alla luce della prima seduta della commissione statuto - regolamenti, incentrata sull’ Imu per quest’anno. Bova evidenzia positivamente «l'inserimento di ulteriori sgravi sulle seconde case, nei casi di coppie separate per le quali, ad esempio, il partner obbligato a lasciare la casa all’ex coniuge non avrà maggiorazione d'imposta per la seconda casa».

Ma ci sono anche delle cose da chiarire, nel regolamento elaborato dal Comune di Bressanone per la gabella “immobiliare” di quest’anno.

«Qualche perplessità - dice Bova - l'ho invece, sempre in materia di non applicazione della maggiorazione d'imposta, nella scelta di allargare la possibilità di detrazioni, nel caso in cui la seconda abitazione fosse concessa in uso gratuito ad affini di primo grado o a parenti in linea collaterale entro il secondo grado, se nell'alloggio questi hanno la residenza e non sono proprietari di un’abitazione nel comune di Bressanone. Concordo sul valore sociale dell'allargamento del beneficio ma ritengo sarebbe giusto, prima di concedere l'esclusione dalla maggiorazione d'imposta, verificare lo stato economico del parente messo gratuitamente nella seconda casa e le sue eventuali proprietà non solo sul territorio comunale ma anche nei comuni facenti parte del nostro comprensorio».

Insomma, attenzione ai furbetti che, tanto per fare un esempio, piazzano la suocera nella seconda casa, per sfruttare lo “sconto” sulla massima aliquota dell’Imu. E quindi verifica attenta dei redditi di chi gode del beneficio della casa concessa gratis dal parente.

«Vorrei che fosse sicura - dice infatti Bova - la reale volontà sociale del proprietario dell'alloggio nel concederlo in uso gratuito a parenti prossimi. Sono tante le famiglie che hanno avuto difficoltà a pagare l'Imu e credo che sia nel loro interesse controllare che non ci siano sgravi per chi invece può permettersi di pagare l'intera aliquota».

Ciò anche alla luce del fatto che nel 2012 le domande di non applicazione della maggiorazione Imu sul secondo alloggio furono più di 300.

«Porterò questa proposta di maggiore verifica in consiglio comunale», conclude l’esponente di Alto Adige nel cuore.

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