Nuovo esposto in Procura «L’impianto va chiuso»

Lo hanno firmato Brancalion, Fortini, Campedelli e Dispoto di Ambiente e Salute Allegate anche 14 foto che documentano le emissioni verso Firmian e Casanova


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Nei giorni scorsi gli attivisti di Ambiente e Salute – tra i quali figurano Argante Brancalion, Maria Teresa Fortini, Paola Dispoto, Alessandro Cosi e Claudio Campedelli – hanno presentato (come annunciato a dicembre) un dettagliato esposto in Procura nel quale spiegano i motivi per i quali l’impianto a Bolzano Sud dovrebbe essere chiuso. «Se io avessi una lavatrice che si rompe quattro volte in quattro mesi - commenta con una punta di ironia il consigliere comunale del M5S Claudio Vedovelli - cercherei di cambiarla in tempi brevi. Mi pare, invece, che nel caso dell’inceneritore si stia semplicemente cercando di tappare le falle che si creano di volta in volta con due conseguenze: ulteriori danni per la salute dei cittadini e un aumento esponenziale dei costi. Sebbene il nostro gruppo sia da sempre contrario all’incenerimento dei rifiuti va detto che il vecchio impianto, se non altro, non si guastava quasi mai ed era di dimensioni ridotte rispetto all’attuale». L’esposto presentato da Ambiente e Salute ricorda la presenza di «sospensioni in atmosfera in prossimità del nuovo inceneritore il 24 maggio (prima dell’entrata in funzione ufficiale dell’impianto), il 27 settembre e l’8 novembre». Non si fa cenno, invece, alla presunta manomissione della scorsa settimana e al guasto dell’altroieri. «Ma i fatti di questi ultimi giorni - precisano gli ambientalisti - non fanno che rafforzare la nostra tesi».

Tesi che viene supportata, oltre che con una serie di dati, anche con quattordici fotografie con le emissioni dell’impianto sia di giorno che di notte. «Con questo esposto - si legge nel documento - chiediamo di valutare se sia stata effettuata una corretta procedura di tutela della salute umana, animale e ambientale ed in caso negativo di valutare se ricorrano ipotesi di reato».

Secondo Ambiente e Salute quando la Provincia decise di costruire il nuovo impianto, tra l’altro, era perfettamente a conoscenza del fatto che ad un chilometro e mezzo sarebbe sorto un nuovo quartiere (Casanova). «Il piano di attuazione, all’epoca, era già stato approvato con due delibere del consiglio comunale del 15 gennaio e del 29 giugno 2004».

«Dopo aver regalato l’impianto di compostaggio da milioni di lire ai vietnamiti a chi regaleremo ora questo sfortunato forno? Il Movimento 5 stelle chiede da tempo la chiusura dell’impianto e lo sviluppo del nuovo Piano di gestione dei rifiuti provinciale, senza incenerimento, con la riduzione dei rifiuti, il riciclo e la differenziazione. I guasti e gli sforamenti di questi giorni rendono la richiesta urgente e non più rinviabile. Se il secchio è pieno di buchi si deve cambiare il secchio, chiudere un buco alla volta significa solo sprecare risorse inutilmente oltrechè mettere a rischio la salute dei cittadini».

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