Nuovo Statuto, adesso tocca ai cittadini

Presentata in Consiglio la Convenzione per la revisione del testo. I dubbi del pubblico: «Quanto peserà la nostra parola?»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Nuovo Statuto, si parte. Il Consiglio provinciale ha ospitato ieri mattina la presentazione della Convenzione per l’Alto Adige. Sempre da ieri è attivo il sito www.convenzione.bz.it, cui ogni cittadino interessato può registrarsi per tenersi informato, partecipare attivamente con proposte o candidature per il Forum dei 100. Inizia il lavoro di confronto e stesura del nuovo statuto, che verrà sottoposto come proposta consultiva al consiglio provinciale. È stato un debutto abbastanza affollato. Una sessantina di cittadini e addetti ai lavori hanno partecipato alla presentazione, sedendosi in aula, mentre gli assessori e i consiglieri presenti si sono seduti sui banchi della giunta, mescolando giunta, consiglieri, maggioranza e opposizione. Una fotografia simbolica. «Il governo come governo della maggioranza non esiste più», ha dichiarato il presidente del consiglio provinciale Thomas Widmann. Ma sarà davvero così? Sono emersi subito i nodi di questo percorso partecipativo, che viene sperimentato per la prima volta in Alto Adige sul «testo dei testi», lo Statuto di autonomia. La maggior parte delle domande del pubblico ruotano attorno a un punto: visto che il testo o i testi che usciranno dalla fase partecipativa della Convenzione avranno solo uno status consultivo, le proposte che vi saranno contenute quante possibilità avranno di essere accolte nel disegno di legge costituzionale che verrà elaborato dal consiglio provinciale, e poi dal consiglio regionale per arrivare infine alla parola decisiva del Parlamento? Il presidente provinciale Arno Kompatscher ha ribadito che lo schema di lavoro non poteva che essere questo: una importante partecipazione popolare, che cederà poi il testimone agli organismi legislativi. «Non perdiamoci subito nei “se” e nei “ma”, affrontiamo con fiducia questa scommessa», ha detto Widmann, «Per quanto mi riguarda, sarò il garante della trasparenza di tutto il percorso». Altra domanda: ci saranno temi tabù, dalla scuola bilingue all’autonomia stessa? Così Kompatscher: «Non ci possono essere argomenti tabù. Tutto potrà essere discusso e ognuno potrà dire quali sono i propri tabù». Come minimo, il nuovo testo dello Statuto dovrà contenere gli adeguamenti necessari sul ruolo dell’Europa e dei rapporti Stato-Provincia-Regione. Anticipa Kompatscher: «Il lavoro avrà anche un ruolo difensivo dell’autonomia: recupero delle competenze perse e acquisizione di nuove». Il vice presidente del consiglio provinciale Roberto Bizzo sottolinea la portata dell’esperimento: «Il gruppo italiano partecipi in forze. Non ci saranno alibi, se resteremo fuori dal gioco».

Presenti e assenti. Al primo debutto pubblico della convenzione hanno partecipato ieri cittadini, esponenti del mondo delle associazioni legate alla democrazia diretta, simpatizzanti e dirigenti dei partiti (tra cui Liliana Di Fede e Mauro De Pascalis del Pd, Enrico Lillo, Filippo Maturi della Lega, Sepp Kusstatscher dei Verdi, il segretario organizzativo della Svp Manuel Massl), esponenti della cooperazione (Alberto Stenico e Andrea Grata), sindacato (Doriana Pavanello), l’ex assessora Claudia De Lorenzo, il sindaco Guido Bocher, i parlamentari Luisa Gnecchi, Francesco Palermo e Florian Kronbichler. Consiglieri e assessori si sono presentati a ranghi ridotti, 18 su 35. Tra le assenze, gli assessori Tommasini (impegnato a Brunico), Schuler e Theiner.

L’organizzazione. Il percorso partecipativo vedrà all’opera la Convenzione dei 33 e il Forum dei 100 (ne parliamo nel dettaglio nell’articolo in alto). Elisabeth Alber (Eurac), che curerà il coordinamento organizzativo, sottolinea: «Nella crisi di legittimazione della politica, la democrazia diretta sta diventando il terzo pilastro delle democrazie avanzate».

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