L'INTERVISTA federico giudiceandrea assoimprenditori 

«Ok allo studentato, ma la Zona resti produttiva» 

Il presidente. «Bene l’arrivo degli universitari ma non la si trasformi in un’area residenziale No a puntare tutto solo su ricerca e sviluppo. Il Comune accetti la quinta categoria del rumore»


Paolo Campostrini


Bolzano. La Zona è cambiata. Ma non è nulla rispetto a come cambierà. E le imprese? Cioè quelle che l'hanno fatta nascere e che adesso tengono in piedi il pil di una intera città? "Dovranno continuare a lavorarci. E per farlo, a Bolzano sud si dovranno fare delle riforme non una rivoluzione" dice Federico Giudiceandrea. Che mette insieme il suo catalogo: 1) sì agli studentati; 2) no alla trasformazione generale della Zona da produttiva a solo distretto di ricerca e innovazione; 3) "chi ci abiterà sappia che le industrie fanno rumore"; 4) il Comune deve accettare la V categoria nel piano acustico nei luoghi di grande attività industriale. Ecco come il presidente di Assoimprenditori si muoverà nei prossimi mesi. Quando tutte queste direttrici di avanzamento andranno al dunque.

E il Comune sul piano rumore che dice, presidente?

"Per adesso nulla. Silenzio. E' stato tutto rinviato. Ma noi proviamo ad insistere. E lo faremo appena ci chiameranno. Per dare lavoro occorre produrre, per produrre è necessario a volte fare rumore. Tenere troppo bassi i limiti vuol dire smettere di produrre. E mettiamoci in testa che certe fabbriche hanno bisogno anche di tre turni. Vuol dire lavorare di notte".

Quindi?

"Chi sta a Bolzano sud sappia che non è come vivere in una strada chiusa".

Bolzano sud , invece, sta provando a diventare sempre più città.

"Interessante. Ma la convivenza tra produzione e residenza va gestita senza pensare che quest'ultima possa diventare la nuova identità della Zona".

In concreto che vuol dire?

"Che il Techpark, ad esempio, ha cambiato l'immagine del luogo ma il futuro di Bolzano sud non potrà mai essere solo quello di un distretto di studi, innovazione e ricerca. Pena la scomparsa delle attività produttive. Secondo i dati, è l'industria che tiene in piedi l'economia. Dunque, stiamo attenti".

Lì comunque arriverà la facoltà di Ingegneria, al "Noi"...

"Bene. E' importante che l'Alto Adige possa produrre anche tecnici per le nostre imprese".

Ma c'è anche molto fervore per la costruzione in Zona di studentati. Lei lo conferma?

"Sì, posso confermarlo. So che molti colleghi imprenditori hanno elaborato alcune proposte fatte pervenire sia alla Provincia che all'università. Ne ho visti un paio di questi progetti. Si tratta di strutture molto innovative, dotate di tutti gli strumenti per far convivere studenti e docenti. Ho un'unica perplessità: che questi studentati non siano troppo vicini ai luoghi di produzione pesante".

Altrimenti?

"Chi vive a Bolzano sud deve sapere che potrebbero esserci dei disagi. Intendo per i turni delle fabbriche".

Ma dopo la terziarizzazione, la Zona si sta avviando ad una stagione in cui cresce sempre più la sua possibile componente residenziale. E' un bene?

"E' un bene se si mantengono le giuste proporzioni. E le giuste distanze. Far vivere fianco a fianco, in alcuni quadranti, parte produttiva, innovazione, studenti, facoltà universitarie, significa tenere strette tutte le componenti che assicurano lo sviluppo di una comunità e di una economia. Ma chi pensa ad una Zona del tutto simile al resto della città se lo tolga dalla testa".

Che vuol dire?

"Bolzano sud non potrà , meglio non dovrà mai essere uguale a Bolzano. Se si accetta questa prospettiva bene. Nel senso di una proporzione che non vada troppo spostata in avanti tra residenziale e industriale. Se non la si accetta , ci saranno grossi problemi".

E il Comune?

"Siamo in attesa che decida. Sia sul piano rumore che su quello di sorvolo. Sono nodi che vanno risolti presto e non costantemente rinviati. La Zona va liberata da legacci troppo stretti".

E la viabilità?

"Ancora non abbiamo visto nulla , ma..."

Ma?

“Tante questioni che noi abbiamo posto e soluzioni suggerite mi pare siano nell' agenda del sindaco adesso. Da via Einstein a via Grandi, agli allargamenti, vedo che lavorano in via Siemens, che si pensa a direttissime dei bus... Bene. Ma facciamo presto”.

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