Servono a finanziare la trasferta alla manifestazione di Londra. Ma gli altri sindacati dicono sì

Olimpiadi artigiani: scontro sui fondi

La Cisl non firma lo stanziamento di 100 mila euro


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Manca la trasparenza sul finanziamento alle olimpiadi dei mestieri e la Cisl non firma l'accordo che definisce le prestazioni dell'ente bilaterale artigiano. Ma gli altri sindacati e le due associazioni datoriali (Apa e Cna) hanno siglato l'intesa. Doveva essere poco più di una formalità, invece la firma dell'accordo relativo alle prestazioni dell'ente bilaterale artigiano si è complicata a causa del finanziamento annuale di 100 mila euro a favore delle olimpiadi internazionali dei mestieri.

L'evento si tiene ogni due anni (quindi il finanziamento complessivo è di 200 mila euro) e quest'autunno si svolgerà a Londra, con i giovani apprendisti altoatesini che si presentano tra i favoriti viste le numerose medaglie portate a casa nelle scorse edizioni. Sul finanziamento si è impuntata la Cisl: «Non contestiamo il sostegno agli apprendisti, ma pretendiamo che ci venga fornito un rendiconto sui fondi erogati. È una battaglia sulla trasparenza», afferma il segretario provinciale Michele Buonerba.

La motivazione non convince l'Apa, da sempre grande sponsor dell'iniziativa: «Le olimpiadi dei mestieri - sostiene Bruno Covi, delegato per le relazioni sindacali - sono importanti per i nostri giovani che hanno la possibilità di confrontarsi col resto del mondo. Finanziare le professionalità degli apprendisti porta un valore aggiunto all'intero settore anche in termini di immagine». In passato era stata la Cna a contestare i fondi a favore delle olimpiadi dei mestieri, proprio perché l'evento veniva monopolizzato dall'Apa: «Ma quella polemica - spiega ora il vicedirettore della Cna Günther Schwienbacher - appartiene al passato. Siamo convinti anche noi che si tratti di un evento da sostenere, perché comporta un enorme ritorno a livello di immagine».

D'accordo anche gli altri sindacati (Cgil, Uil e Asgb), che hanno firmato l'intesa, «anche perché - spiega Toni Serafini - sono state introdotte importanti novità a favore dei lavoratori». Le prestazioni base restano invariate (contributi per corsi di aggiornamento, sicurezza, malattia) ma vengono adeguate all'inflazione. Modifiche per il premio di anzianità aziendale per i dipendenti con almeno 20 anni di lavoro presso la stessa impresa (non sarà più annuale, ma quinquennale con importi a crescere) e introduzione di un premio "una tantum" di mille euro per il primo figlio. La mancata firma da parte della Cisl (che potrebbe comunque aderire all'intesa in seguito) non avrà ripercussioni pratiche sull'applicazione dell'accordo.

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